Da Canili a Cerqueto

Diceva bene Giulio Di Nicola in una sua poesia,  Ma cerchi e rovisti indarno storia che fu, Cerqueto non trovi giammai;. Ricostruire la storia di Cerqueto e le sue relazioni con l’insediamento abbandonato di Canili con la sua chiesa di S. Maria, presenta molte difficoltà proprio per l’assenza di saggi archeologici e specifici studi.

Altra difficoltà deriva da leggende di Cerqueto riguardanti alla distruzione di Canili da parte di formiche e il suo nome derivante dalla rimessa di cani nella chiesa di S. Maria da parte della famiglia feudale degli Orsini. La ricerca dovrebbe iniziare cercando di localizzare l’insediamento dell’età del bronzo che dovrebbe sussistere nel territorio di Cerqueto tra le Piane, Colle Tablò e Fonte Impreta in virtù delle abbondanti aree idonee ai pascoli. Presso Canili una ricerca archeologica dovrebbe portare alla luce un insediamento dell’età del ferro o romano.

Certamente il territorio iniziò ad assumere l’attuale configurazione insediativa in epoca longobarda quando il territorio faceva parte del Ducato di Spoleto. I segni che portano a quest’asserzione sono dovuti alla ricca toponomastica e ai resti di balconi detti gafii di tipologia longobarda presenti a Cerqueto e a Canili. Il vero nome dei Longobardi era Winnili e Ca’vinnili, località presso S. Croce significa case dei Vinnili e con una successiva trasformazione di sintesi si arriva al nome Canili.

Lame, Guardiola, Trocco, e Mastresca sono toponimi longobardi, S. Angelo presso Poggiombricchio, S. Angelo a monte di Cusciano rappresentano il loro santo protettore e Case Venane, Ca’vinnili, Colle Vernilli e Canili sono toponimi che rinviano ad insediamenti longobardi.

Rovistando in una macerina di Canili è stata rinvenuto un frammento di vassoio stampigliato con simboli solari di sicura fattura longobarda che testimonia la loro presenza.

Nell’altomedioevo Canili era un insediamento aperto senza difese e collegato alla strada romana che correva lungo il fiume Vomano. Nel 873 la chiesa di S. Maria dipendeva da Montecassino tramite S. Michele Arcangelo di Barrea così come risulta da un privilegio dell’imperatore franco Lodovico II. Nel 953 tale situazione veniva confermata da Berengario e Adalberto. Nel 1047 altra conferma dall’imperatore Enrico III e nel 1137 anche il re franco Lotario III confermava la dipendenza della chiesa a Montecassino. Nel medioevo aumentava l’esigenza di difesa del territorio e in questa fase si sviluppa Cerqueto, in un luogo più elevato e inaccessibile, con il trasferimento degli abitanti di Canili. Solamente una ricerca archeologica potrebbe rivelare un vecchio insediamento longobardo inserito nel pendio come tutti gli insediamenti tipici di quel popolo.

L’attuale borgo antico, denominato castello, presenta una planimetria anulare e la via principale può essere chiusa con portoni. Fuori le mura del castello sorge la chiesa di S. Egidio, un santo vissuto in epoca longobarda, che nel 1324 pagava le decime alla curia pontificia. Nel 1419 Cerqueto fu venduto a Riccardi d’Ortona da parte della Regina Giovanna II. Nel 1432 il papa Eugenio IV emanava una bolla pontificia che raccomandava il restauro della chiesa di S. Egidio. Nel 1454 Cerqueto passava agli Orsini governatori della Valle Siciliana. Nel 1526 l’imperatore spagnolo Carlo V nominava marchese della Valle Siciliana Ferdinando de Alarcon y Mendoza e nel 1586 il governatore Gabriele Yllane De Castro teneva Cerqueto così come dimostrato dal suo stemma posto presso la chiesa di S. Maria dei Canili.

Ing. Domenico Di Baldassarre

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