I danni del maltempo

Cedimento del piano stradale vicino il cimitero - Ph. Giovanni LeonardiLa pioggia continua, che dal 10 al 13 novembre si è abbattuta sulla provincia di Teramo, ed in modo particolare sulla montagna teramana, ha provocato danni anche a Cerqueto. Numerosi sono stati gli smottamenti di terreno avvenuti in più luoghi del nostro scosceso territorio. Palesi sono quelli verificatosi a ridosso delle strade di circolazione ed all’interno del paese stesso, ma senz’altro ce ne sono tanti altri in zone meno frequentate e meno accessibili.  Lungo la strada provinciale, da Cerqueto al bivio,  si contano almeno  sei cedimenti. Quello più critico si trova alla ” Solagna” (dopo il cimitero, andando verso San Giacomo).Qui la strada ha ceduto verso valle, rendendo difficile, ed anche un po’ pericoloso specie per i mezzi pesanti, l’attraversamento. Per  riportarla allo stato precedente, sarà per forza di cose necessario costruire un gabbioSmottamento al primo tornante - Ph. Giovanni Leonardine di contenimento  a valle. Altro importante cedimento è quello all’altezza della vecchia frana verificatasi nel 1992, appena dopo il bivio: lo smottamento del terreno si è portato via anche pezzi della canalizzazione di acciaio posizionata a suo tempo, proprio a seguito di quella frana, per l’incanalamento delle acque. Evidentemente quel ramo di tubazione non era stato ancorato in modo sufficientemente robusto, così il peso dell’acqua lo ha divelto e forse proprio questo, con l’acqua libera di scorrere lungo la scarpata, ha generato la frana. Tra gli smottamenti registrati all’interno del paese, notevole è quello che si è verificato appena sotto il muro dell’ex albergo, partito dai terreni situati  a valle della piazza del Castello. Ph. Giovanni LeonardiAnche i sentieri principali che conducono verso l’esterno del borgo sono stati danneggiati da frane che non permettono più  di percorrerli, almeno finché queste non verranno rimosse. Così è per il sentiero che conduce verso il cimitero, per quello che conduce a Rio Ferroni e per la strada che porta ai Canili, interessata da una frana all’altezza delle Plaje e da un’altra piu grande presso l’Ara Vecchia.

Quest’ultima è la stessa strada sulla quale si era abbattuto un grosso masso durante il terremoto del 2009 e che è tuttora lì ad ingombrarla per ben la metà del suolo stradale. Nonostante i fondi ottenuti a seguito del sisma, non si è trovato il modo per un intervento di rimozione. E così ora i mezzi pesanti avranno difficoltà a raggiungere le frane. Senza contare il fatto che, procedendo verso i Canili, potrebbero essersi prodotti altri seri  smottamenti. Ph. Giovanni Leonardi

La strada che porta alla montagna è stata liberata da una piccola frana caduta non appena oltrepassato il Castello, ma non è escluso che ce ne siano altre più a monte.

Tre giorni di pioggia intensa e persistente hanno quindi provocato parecchi danni.

A volte l’impeto e l’entità dei fenomeni naturali sono talmente eccezionali che difficilmente l’opera dell’uomo riesce a contrastarli. I danni alla strada provinciale sono stati però aggravati anche dalla scarsa manutenzione con la quale vengono ormai mantenute le nostre strade. La Provincia sostiene che la diminuita manutenzione è dovuta alla mancanza di fondi. Ora però i finanziamenti necessari al ripristino delle zone danneggiate in tutta la provincia supereranno di molto le spese occorrenti per un’ adeguata tutela delle strade.

Ph. Giovanni LeonardiDalle foto  risulta evidente lo stato delle cunette, cioè dei canali di scolo, della strada che porta a Cerqueto. I detriti accumulatosi nel tempo al loro interno non consentono il deflusso delle acque piovane le quali, a causa di questo, invadono il piano viabile e penetrano nel suolo stradale attraverso le fessure che si sono create sul vecchio asfalto, provocando così l’erosione ed il conseguente crollo del suolo stesso. Nei giorni di pioggia tutta la strada, dal bivio a Cerqueto, era un fiume, con l’acqua che scorreva liberamente su tutta la sua superficie. Quindi non dovrebbe essere tralasciata almeno la pulitura dei canali di scolo. Un semplice piccolo scavatore sarebbe sufficiente, nel giro di un giorno, un giorno e mezzo, a pulire tutti i cinque chilometri della strada di Cerqueto. Ma ormai forse la Provincia neppure ha più a disposizione tali mezzi e tende ad affidare i lavori, quando ci sono i soldi, ai privati.
Dal mio personale punto di vista, la tendenza del ricorso ai privati non è sempre producente ed economico, anzi spesso questo provoca un aumento dei costi ed un parallelo decadimento dei servizi.
Peggio di quella di Cerqueto è la situazione di Pietracamela ed Intermesoli, isolati a causa di frane lungo le strade che li collega alla Statale 80. Ancora una volta quindi, si evidenzia la necessità di costruire una viabilità alternativa che allacci i vari paesi e li svincoli dalle problematiche e dalle emergenze provocate dall’avere un’unica via di accesso.  

                                                                                                                                    Angelo Mastrodascio

Lascia un commento