Il presepe vivente, la quarantottesima edizione, un appuntamento irrinunciabile!

Ph. Franco Pilati

3 Gennaio 2015, ore 19,00…. inizia il presepe… gli affezionati, i curiosi, i vacanzieri…sono immancabilmente in piazza a Cerqueto,  occhi rivolti verso l’alto. Attendono di ammirare anche quest’anno lo splendido scenario, sapientemente illuminato e di scoprire eventuali novità e “colpi di scena”. Non resteranno delusi! Già, poiché in questa edizione, rispetto a quella passata, abbiamo assistito ad una rappresentazione a mio avviso profondamente rinnovata. Qualcuno, anche di Cerqueto, legato ad alcuni momenti in particolare, come a celeberrime musiche, ormai divenuti parte integrante del “canovaccio” proprio della storia narrata, può non gradire le novita’. Dico questo, perché,  stando tra il pubblico, ho avuto modo di ascoltare pareri di ammirazione e rispetto, in primis per il lavoro che c’è dietro e non ci stancheremo  mai di sottolineare la grandezza di un simile impegno, altri inerenti proprio le variazioni introdotte. Intanto la parte iniziale, che vede protagonista l’immensa genesi del Creato, ha già in precedenza non voglio dire “subito”  perché invece è migliorata, un cambiamento. Mi riferisco alla collocazione del Padre Eterno, ancora  più in alto, in cima alla montagna, luogo irraggiungibile se vogliamo, ma che da forse più l’idea dell’onnipotenza di Dio.
Ebbene, io stessa l’anno scorso, abituata alla figura immanente che fin da piccola ammiravo, nascosta dietro la capanna, prima di entrare nella grotta, dopo i “dodici tocchi”, ho provato nostalgia nei confronti di quel personaggio che, fisicamente, in maniera anche un po’ spaventosa, se vogliamo agli occhi dei più piccini, apriva la scena.
Ph. Gianluca PisciaroliNaturalmente anche adesso Egli la fa da padrone, indiscusso, ad esempio nella rievocazione del peccato originale, commesso dall’uomo e la donna e  poi è sempre presente nella scena finale, anche questa molto emozionante, con Gesù Bambino e la Madonna. Sempre con riferimento alla parte relativa all’Antico Testamento, abbiamo visto la punizione inflitta a Caino per aver ucciso suo fratello Abele, con inevitabile ricaduta sulle generazioni future, e questo è  anche lo spirito che permea le Sacre Scritture… da sempre siamo spinti a credere, indipendentemente dalla religione che ciascuno sente di far propria, che le colpe dei padri irrimediabilmente cadano sui figli. La rievocazione dell’episodio biblico noto, dipinto in  modo semplice e veritiero, ha  suscitato pensieri ed opinioni positivi e negativi. Io trovo, al di là della mia libera impressione, che può ovviamente non condividersi, che il pregio del nostro presepe sia anche questo, cioè dare vita ad uno scambio di idee, accendere forse anche gli animi.
Magari in passato, quando anche le anime erano più numerose, accadeva dopo ogni rappresentazione! Eravamo tanto affezionati anche al mancato sacrificio del piccolo Isacco ad opera di suo padre Abramo….toccante l’intervento della mano di Dio a fermare l’uccisione della vittima innocente, pronta ad essere immolata  a dimostrazione della fede incondizionata di Abramo.

Questa dei due fratelli, molto diversi tra loro, il primo Caino, forte e temerario, anche astuto e bugiardo, l’altro Abele, obbediente ed assennato, dà l’idea della natura dell’essere umano, tutt’altro che infallibile, ma anzi malevola e crudele proprio nei confronti dei suoi simili, dei più deboli…Uno spaccato, purtroppo dell’attualità che viviamo quotidianamente. Mi ha colpito, come accennato, il realismo che permeava  dalla vicenda narrata e molto ben evidenziata, sia dall’aspetto tecnico, che dai personaggi stessi. Bravissimi, immagino ben preparati dal coraggioso ed esperto regista! Anche la “colonna sonora” è  stata rivisitata, in maniera non del tutto sconvolgente, ma significativa.. la voce narrante, sempre unica e maestosa, di Carlo Orsini, ormai è divenuta patrimonio inalienabile, assieme alle bellezze paesaggistiche ed artistiche cerquetane, secondo me!  La voce femminile e’ della cronista radio-televisiva Alba Barnabei. Trovo parimenti degni di ammirazione gli interventi “live”, quelli cioè che scaturiscono dall’ emozione e dall’entusiasmo della voce di Gabriele Marcone che ad ogni edizione offre il suo contributo alla riuscita della manifestazione.Ph. Franco PilatiCredo, non sia per niente facile, sul momento, accogliere e salutare il pubblico intervenuto, interpretare con la propria voce, cercando di immedesimarsi nei personaggi, ruoli così importanti! Arrivo al nodo forse centrale perché ha suscitato, pare maggior clamore ed è la sostituzione del nastro originario di Rossini, dal “Guglielmo Tell”,  che accompagnava la celebre “cavalcata” verso la proclamazione dell’editto di Cesare Ottaviano Augusto sul censimento, con un’altra musica, allo stesso  modo di effetto ed incisiva, di Beethoven, sinfonia n 3. Ritengo che la manifestazione, abbia raggiunto un livello tale di notorietà e lo dimostra la presenza di un pubblico numeroso, nonostante la posticipazione al 3 gennaio, per cui, simili innovazioni di carattere tecnico o legate al racconto, alla trama stessa, non fanno altro che suscitare negli spettatori, curiosità per l’evento che vedranno magari più volentieri l’anno successivo ed  apprezzamento verso gli ideatori ed i realizzatori  di queste nuove “immagini” dal vivo. A me è piaciuta tantissimo questa edizione! Ho visto anche un astro, finalmente perfetto, un gioco di luci suggestivo ed abilmente orchestrato, complici anche le benevoli condizioni metereologiche, dopo le copiose nevicate ed il gelo dei giorni precedenti. Era sicuramente al calduccio, nel giaciglio della capanna, la piccola Camilla Lamberti, di due mesi appena,  che ha vestito i panni del Bambinello. La Madonna è  stata interpretata da sua mamma Adele  Mastrodascio e Giuseppe da Francesco Pisciaroli. Complimenti anche a loro! Difficilmente dimenticheranno, posso affermarlo per esperienza diretta, come tante altre mamme, di essere stati protagonisti e di aver contribuito alla realizzazione del presepe vivente più antico della provincia di Teramo. Non posso dimenticare di ricordare il momento dell’illuminazione della capanna al suono delle solenni note di Antonio Vivaldi… sempre emozionante; meravigliosi gli eterei angeli. Promossa a pieni voti direi questa edizione, anzi speriamo che la prossima, possa entusiasmarci  allo stesso modo. Io sono pronta ad apprezzare uno spettacolo sempre coinvolgente; confido che ci siano come sempre “messaggi” attraverso nuove tecnologie, musiche e scene, che stimolino la riflessione sull’esistenza umana.

Isabella Del Papa

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