La grande abbuffata

Oggi si chiama “Sopravvivenza”,  sono tre giorni  di “ritiro spirituale”, mentre ai miei tempi c’era un giorno dedicato ad una   grande mangiata in montagna, ai prati di Cerqueto, in compagnia di amici e parenti. Quando  sentii  parlare di sopravvivenza, diversi anni fa,  per la prima volta, mi sembrava che la parola volesse dire “digiuno”, “astinenza dal cibo” per mettere alla prova chi resisteva e sopravviveva fino al giorno stabilito per il ritorno in paese.  Ma poi ho saputo che proprio così non è!  Infatti  il tutto si svolge sulla montagna di Cerqueto, tra faggi e arbusti vari e vicino ad una fontana in compagnia di tanta carne da cuocere alla brace  e…. tanta birra.  Certo l’attuale “sopravvivenza”  è organizzata  per trascorrere anche le notti in montagna,  in un completo bagno di aria buona e  di buona compagnia.  Buona compagnia come quella di una  gita in montagna di  tanti anni fa, che mi vide partecipe insieme ad altre 30 partecipanti circa! Era l’estate del 1975, esattamente il 10 agosto, e il menu prevedeva un’unica cosa: la pecora in tutte le salse. Pecora che era stata uccisa il giorno prima dai pastori che allora trascorrevano l’estate in montagna con i loro greggi, Francesco e Antonio.   Il primo appuntamento fu per tutti, con le macchine o a piedi, presso la casetta di Cesare e la fontana  dei Guida, ” Fonte’mbrete“.

La strada era molto sconnessa. Era stata fatta dall’ENEL con i propri macchinari, per posizionare gli enormi tralicci della corrente che si produceva nell’impianto di S. Giacomo. Produzione raddoppiata in questi ultimi anni con un’altra galleria, che attraverso le viscere delle montagne si congiunge con la diga di Provvidenza ad Ortolano. Dopo i consueti convenevoli dell’incontro ci dirigemmo più in alto tutti in un posto denominato”Fiole”. Ognuno intraprese a fare qualcosa di utile per la preparazione della pecora. Chi raccoglieva la legna abbattendo anche grossi rami di albero, chi preparava il fuoco, chi proteggeva la pecora appesa ad un albero sopra la fonte di acqua sorgiva cercando di tenere lontano gli insetti, chi preparava le bistecche  e altracarne  da cucinare diversamente. Il tutto tra le risate continue e gli sguardi felici e sorridenti, immortalati dalla mia Super 8. In tutto quel movimento ci fu la comparsa improvvisa del simpatico e mai dimenticato antropologo giapponese, Yuyaka Tani. Partecipò anche lui alla grande abbuffata regalandoci momenti di grande divertimento. Non c’era la birra, ma tanto buon vino fatto in casa.

Quanta carne  disponibile …. e quante esperienze e ricordi scambiati tra i vari gruppetti di persone sparsi all’ombra degli alberi durante l’inevitabile siesta! Ognuno aveva qualcosa da ricordare della propria vita e da raccontare agli amici.  Attimi di profonda intensità e sincerità . Il numeroso gruppo era composto da persone di diversa età. C’erano anche tanti ragazzi di allora, oggi papà,  che “proseguono” questa bella esperienza, coinvolgendo  a loro volta i propri figli. Una esperienza che vale la pena  vivere  perchè la montagna è bella e va vissuta.

Questa serie, pur breve, di fotografie recuperate da quel filmato del 1975 è una testimonianza dei momenti speciali che conservo nella mia mente e credo serva a  far rivivere a tutti a noi del tempo passato e all’attuale generazione uno dei momenti particolari della vita di Cerqueto. A distanza di anni le riprese effettuate con la Super 8 e passate in seguito in  VHS, ora in DVD, si sono sbiadite e non si riconoscono bene i vari personaggi. Per questo  ho scelto le foto più signficative con la speranza che qualcuno dei personaggi in foto possa essere riconosciuto e ricordato per una giornata indimenticabile.

Vittorio Guida

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