La “Natività” di Carmine Di Giandomenico

"Natività" di Carmine Di GiandomenicoNel rispetto di una tradizione ormai consolidata, che prevede di affidare di anno in anno ad un artista abruzzese sempre diverso la realizzazione della locandina delle diverse edizioni del Presepe Vivente, la Pro loco della frazione Cerqueto di Fano Adriano ha commissionato l’immagine-simbolo della 48esima edizione all’illustratore Carmine Di Giandomenico. Teramano, classe 1973. Di Giandomenico ha davvero bisogno di poche presentazioni: artista di punta delle più importanti testate statunitensi di genere supereroistico, collaboratore della Sergio Bonelli editore, per la quale ha realizzato alcuni albi speciali del suo personaggio più famoso, Dylan Dog. In collaborazione con lo scrittore Alessandro Bilotta, ha realizzato Giulio Maraviglia, RomanoLa landa degli aviatori La Dottrina. Per la Marvel Comics, ha realizzato numerosi numeri di What if su personaggi come Capitan America e Wolverine.
Nel 2006 in collaborazione con il co-sceneggiatore Zeb Wells,  ha realizzato la miniserie da lui ideata e sceneggiata Battlin’ Jack Murdock“, le origini del famoso personaggio Daredevil, viste attraverso gli occhi del padre. Insieme a  Greg Pack creaMagneto: Testament“, dove viene narrata l’infanzia trascorsa nei campi di concentramento del noto mutante Magneto

Sceneggiatore oltre che disegnatore di storie in proprio, tra cui  Oudeis, una rivisitazione onirica dell’Odissea di Omero, ha affrontato tematiche delicate come quella della Shoah, l’autore della “Natività” è anche animatore culturale e promotore di eventi che hanno come scopo la diffusione e la promozione del media “fumetto”.
Per l’immagine del Presepe, una tela di piccolo formato (21 x 29,7 cm) l’artista ha impiegato una tecnica mista: pennarelli, acquerello, ecoline e bianchino; strumenti che hanno conferito una configurazione quasi materica e tangibile all’opera.

Dylan dog -  Cronache dal pianeta dei morti  (Carmine Di Giandomenico)

Nell’opera, un primissimo piano della Madonna, si evince il desidero di voler cogliere essenzialmente il momento di forte intimità tra la neo mamma e il suo bambino. La giovane donna appare consapevole del fatto che lei, assieme al suo compagno Giuseppe, dovrà accudire, non un bimbo qualunque, ma il figlio di Dio. “Ho cercato”afferma Di Giandomenico ” attraverso uno sguardo preoccupato ma deciso, di cogliere i pensieri di una donna che diventa madre dell’essere più importante dell’ universo. I tratti somatici del volto li ho voluti marcati, per ricondurlo a quelli tipici dell’area geografica del sud mediterraneo e del Medio Oriente, per affrancarmi così da quelli previsti dalla tradizione iconografica classica rinascimentale, che ha sempre impiegato caratteri tipici delle donne germaniche“.

                                                                                                                                                                                                                       Paolo Carnovale

 

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