Preparati all’un’ora Quest’è l’ultima cena E con faccia serena Così Gesù parlò Disse – sarò tradito Disse – sarò negato E Giuda disperato Rispose – Io non sarò Alle tre i sacramenti Istruisce allor Ed or tutti contenti Il suo corpo dispensò Alle quattro si mosse Con grande compassion Alle cinque nell’orto Il buon Gesù andò Alle sei il padre Eterno Dal re dei cieli andò alle sette nell’orto la turba lo menò Alle otto una guanciata Al buon Gesù toccò Alle nove schiaffeggiato Allor Giuda si turbò Alle dieci carcerato Il buon Gesù andò Quando che fu accusato Sonava l’undicior Alle dodici Pilato le mani si lavò alle tredici di bianco vestirono il Salvator Alle tredici di bianco Vestirno il Salvator Con una canna in mano Per dargli più dolor Coronato di spine Fu alle quindicior, Dalle tempie divine Il sangue suo versò Legato alla colonna Fu alle sedicior Battuto e flagellato Per Dio fu un gran dolor Alle diciassett’ore La penna sua adoprò Per la brutta sentenza Che al buon Gesù toccò I chiodi e i martelli Per lui si preparò In croce il Redentore All’or diociotto andò Alle diciannov’ore Testamento donò Gesù pieno d’amore Giovanni a sé chiamò Alle venti da bere Chiedeva il Salvator Gustando aceto e fiele Solo pel peccator Sonando le ventuno La testa sua chinò quell’alma santa e pura all’Eterno padre andò Alle ventidue ore La lancia lo passò Con ferro e con parole La costola gli piagò Alle ventitré ore Di croce lo levò Maria con gran dolore In braccio lo pigliò Alle ventiquattrore Gesù al sepolcro andò Solo per nostro amore E a tutti ci salvò Dopo tre giorni intanto Gesù risuscitò Con gloria festa e canto All’Eterno Padre andò
Una lauda, di eccezionale valore storico, che ci riporta alle Sacre Rappresentazioni del XII secolo. A Cerqueto la Passione veniva eseguita regolarmente da un suonatore di tamburo o di organetto e un gruppo di cantori maschi che interpretavano, alternandosi, le varie stanze. Molto probabilmente la versione in italiano, nota a Cerqueto, era stata stampata e diffusa, alla fine dell’800, dall’editore di Firenze Adriano Salani.
Il canto fa parte dei Documenti originali del FOLKLORE musicale europeo ed è inserito nel disco “Italia vol. 1 – Antologia documentaria e critica ordinata e commentata da Roberto Leydi”… ed io aggiungo direttamente dalla nostre splendide voci, in questo caso quella del mio splendido fratello Gek e quella, altrettanto splendida, di Tonino Leonardi. Ricordo ancora quando registrarono questo canto. Era il 1965, io tornavo da Senarica dove aro impegnata per una supplenza e trovai a casa un gruppo di professori, tra i quali Giuseppe Profeta, il professor Toschi, mi pare, direttore del Museo del Folklore di Roma all’Eur, un altro professore. di cui non ricordo il nome, e che ci dedicò dei distici in latino che ancora conservo. Mamma aveva cucinato pasta e fagioli e Giuseppe Profeta aveva registrato il rumore del coltello mentre mamma tagliava i maccheroni. Giuseppe Profeta era stato il mio professore di lettere nel triennio delle medie e quindi era tenuto in gran conto da papà e da tutti noi. Dopo il pranzo andarono tutti insieme da don Nicola per registare. C’era anche Robeto Leydi e un’altra persona che si occupava del registratore. Sono tornati tante altre volte! Ho saputo del disco dalla cara amica Ninetta, figlia dello zio Profeta, che insegnava a Gallarate e, per puro caso, trovò il disco. Il disco che mi regalò lo custodisco con affetto, perché c’è anche mamma che canta e Carino che suona il saltarello.
L’orologio della passione che noi chiamavamo semplicemente “La Passiaunë” conta 20 quartine formate con assonanze che aiutano la melodia. Racconta le ultime ore di vita di Gesù iniziando dall’ultima cena e segue il Nostro Salvatore ora per ora, sottolineando i fatti salienti della Passione. È un riassunto in versi del racconto del Vangelo di Marco che si legge nella Domenica delle Palme e nella messa del Giovedì Santo, cioè il Passio. Mi richiama alla memoria le laudi di Jacopone da Todi, specie quella che ha per titolo “Il pianto della Madonna”. Le strofe del canto di Cerqueto sono tutte belle e tristi. Io preferisco l’ultima, che esalta il trionfo della vita sulla morte . Come fa dire Dante a Virgilio “Ci vidi venire un Possente con segno di vittoria coronato”. Dopo solo 3 giorni Gesù risuscitò per donarci la speranza, per farci suoi fratelli, per aprirci le porte del Paradiso, illuminandoci la via con lo splendore e la possanza della sua Resurrezione.
Rema Di Matteo