Mangiare per vivere e non vivere per mangiare

Come autodidatta, ho iniziato a coltivare la passione per lo studio da diversi anni, parallelamente al mio pensionamento e da diversi decenni,  ormai, mi dedico ad approfondire i concetti scientifici dell’alimentazione. Noto con enorme piacere che, recentemente, la stampa, sia nazionale che internazionale, evidenzia sempre più di frequente i diversi aspetti negativi delle nostre abitudini alimentari, in armonia con quelle che sono le esigenze di quella macchina meravigliosa che è il nostro corpo. So che con questo mio scritto posso far storcere il naso a molte persone, ma riflettendoci su e documentandosi un pò, alla fine qualche esamino di coscienza  ce lo dobbiamo fare.

Ci hanno detto e ripetuto tante volte che la razza umana è onnivora, e come tali siamo fatti per mangiare un po’ di tutto ma io dico che siamo frugivori , cioè possiamo mangiare tutti i frutti delle piante, il grano, il riso, il mais e tanti altri frutti ! Evidentemente l’uomo non è nato onnivoro ma lo è diventato per abitudine e per golosità, continuando a mangiare praticamente di tutto! La dieta frugivora è quella più naturale e sana per noi e non siamo assolutamente carnivori.  La prima cosa evidente è la diversità tra il nostro organismo e quello degli animali carnivori, perché il corpo umano non è predisposto a digerire completamente la carne.

a. La nostra dentatura, fatta per macinare e rendere il cibo più digeribile, è più simile a quella dello scimpanzé frugivero che non a quella del babuino carnivoro

b. La nostra saliva non è acida come quella degli altri carnivori , adatta a predigerire le carni ma contiene un enzima utile alla scissione degli amidi.

c.  Il nostro intestino è molto più lungo (circa dodici volte il nostro tronco) di quello dei carnivori (circa tre volte il loro tronco).  Non ci liberiamo delle scorie della carne prima di 72 ore e ciò significa tanti problemi: stitichezza, aerofagia, colite, gas maleodorante e sostanze ammoniacali che si depositano sia nelle articolazioni che nei vari tessuti, cervello compreso.

d. L’acido cloridrico del nostro stomaco è dalle 3 alle 10 volte meno corrosivo di quello degli   animali carnivori, digerisce male, e solo in parte, la carne.

e.  Non abbiamo il privilegio dei carnivori di possedere l’uricasi, cioè l’enzima che serve a scindere l’acido urico contenuto in tutti gli alimenti animali.

In sintesi le sostanze azotate,  leggi principalmente  carne,  possono  provocare diverse disfunzioni e sono la principale causa di tante malattie sia a breve che a lungo termine. Eppure nei paesi del mondo occidentale c’è l’ossessione di dover ingerire enormi quantitativi di proteine tutti i giorni. L’eccessivo consumo di proteine è altrettanto pericoloso di una carenza. Il problema è come evitare di ingerirne troppe. Il nostro corpo perde solo 23 grammi circa di proteine al giorno attraverso feci, urine, capelli, unghie, ricambio della pelle. Ingerendone un quantitativo superiore, l’organismo sarà sottoposto ad un lavoro supplementare per eliminarne l’eccesso. Sicuramente il nostro corpo ha una intelligenza superiore a quella del nostro cervello. Con il nostro cervello ingoiamo di tutto e di più, è il nostro saggio corpo che pensa poi a buttar via il superfluo! Ma perché sottoporre i reni, che sono gli organi ispettori del nostro sangue, ad un superlavoro? Ad ogni istante essi hanno il compito di accertarsi della composizione normale del sangue e di eliminare tutto quello che è inutile e dannoso al nostro organismo. I reni si sobbarcano ad un superlavoro specie quando devono espellere sostanze tossiche, presenti per la quasi totalità nelle proteine, sostanze azotate. Ma se l’azoto  serve per la nutrizione delle nostre cellule, le miriadi di particelle di protoplasma, in quanto  è il corpo vivente di cui si deve recuperare le perdite,  basta ingerirne quel tanto che ci serve ed evitare gli eccessi dannosi. Per mantenere un bilancio dell’azoto nullo, occorre assumere, nel soggetto normale, 0,75-1 g di proteine per kg di peso ideale al giorno, secondo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).  L’azoto in eccesso, essendo necessariamente trasformato in calorie,  crea un superlavoro anche per il fegato. Questa trasformazione, specie per quanto concerne le proteine animali, crea un’eccesso di acidità nel sangue che crea il terreno per molteplici malattie. Neanche gli sportivi  devono fare l’errore di assumere troppe proteine pensando che ciò sia necessario a causa della loro attività. Anch’essi necessitano una maggior quantità di carboidrati (pasta, riso, frutta, verdura, ecc.) ovvero di carburante e non di proteine (pezzi di ricambio). I bambini, dovendo crescere, hanno maggior bisogno di proteine, un bambino di 25 Kg., per esempio, ne necessita almeno 25 gr. al giorno.

Poi il fatto che la carne sia ricca di proteine, non significa necessariamente che esse vengono assimilate. Le proteine devono essere scisse in aminoacidi (una proteina è composta da circa 21 aminoacidi), sarà poi l’organismo ad utilizzare questi aminoacidi,  proteine-derivati,  per rielaborare la proteine di cui ha bisogno. Non è molto più semplice assimilare gli aminoacidi direttamente dai vegetali?

La mia non vuole essere un’opera di convincimento a diventare vegetariani, ma semplicemente vuole far conoscere realmente le vere insidie a cui ci esponiamo  giornalmente e  stimolare un’attenzione alimentare, in cui vengono compresi anche alimenti proteici, ma che non siano gli alimenti principali.  Gli alimenti principali, i combustibili, che ci servono per l’energia necessaria al lavoro quotidiano del nostro corpo, devono essere rappresentati dalle cosi dette sostanze ternarie perché contengono tre elementi, carbonio, idrogeno e ossigeno, che comprendono l’amido e lo zucchero  insieme ai cugini,  i grassi,  nelle dovute quantità. Bruciando, queste sostanze danno, come prodotti figli, l’acido carbonico e l’acqua, trovando  facili vie d’uscita attraverso i polmoni, la pelle  e i reni stessi senza recarci alcun fastidio.

Infine un altro aspetto molto importante da non trascurare. Da molto tempo ormai, ci stanno mettendo in guardia sulle inevitabili conseguenze delle nostre azioni malsane, a partire dagli allevamenti intensivi, causa di deforestazioni e impoverimento delle risorse agricole che potrebbero essere destinate agli abitanti di quei paesi che non hanno di che nutrirsi.

Lino Bianchini

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