Al filo di luce che cielo raro schiude
incanta l’Etna in riva alla plaia
deserta per autunno inoltrato
e scrive nell’oro frasi cuneiformi di uccelli stanziali
stendo lo spazio, il tempo di vita, se rimane.
Con orbite armoniose di trottola, arco di carrubo
frecce d’ombrello per la caccia grossa
petto gonfio (complice la luna) di uva minnedda,
mandorle rubate
misuro i passi, finché si chiude il cerchio
luce – madre d’imbrunire, inizio e fine
Saro Gianneri
(da Giostra di falene)