Back to our roots!

Forgive me, I’m not a writer… I was not born in Cerqueto nor do my parents hail from that region of Italy. Born and raised in Montreal, I was always aware and proud of my Italian roots, having parents and extended family  leaving the Molise region in the early Fifties to settle and start a new life in Canada. Italy was spoken in soft nostalgic tones and a far-away look would be evident on those that chose to begin their lives in a strange land. Like so many others, Italian was spoken at home, Italian music played on the radio and stories told and retold  by nonni and parents alike. This filled my soul growing up and somehow I felt Italian even though I studied in English and French. I’m a proud Canadian yet have felt the same nostalgia for Italy that immigrants have felt. I cannot explain it , my love for the homeland is innate – if I could, I would indeed visit every summer!

Cerqueto… my husband was born there but came to Canada at the young age of 2 with his Dad, Giuseppe Ruscio, and his Mom Domenica Zaccagnini. It proved to be a long and somewhat painful journey to say the least! This young family was facing the unknown like so many fellow passengers but they had a young child who fell into the burning cinders of the fireplace on the eve of their departure.  What with seeing to Nino’s bandages by the staff doctor ( always an ordeal) and my mother-in-law’s constant nausea , it was an eventful voyage. Well this boy grew up and integrated well with his adopted country however his love for Cerqueto continues to be strong to this day. It seems like the mountains live within him and his stories of his paese were told to me and subsequently to our children throughout the years. We visited Cerqueto for the first time as a couple almost 32 years ago and yes its charm and people have tugged at my heartstrings ever since. How does one describe Cerqueto? Small, high up, nestled in the majestic mountains of the Gran Sasso – its beauty truly breathtaking,,, imagine also people that are humble and generous,  inviting you so graciously for an espresso that somehow turns into a feast!  I could not think of a more relaxing way to spend summer days than visiting and talking to the people who still call  home. Sadly many if not must have now left the town to live in nearby Teramo, Montorio al Vomano and of course Roma and other cities near and far, some return religiously yet others have become complacent and seem not to have time to visit their ancestral homes.    As an outsider, I have developed a love for this town and its people who are so special and depict Cerqueto in its purest form. The simplicity of wonderful home cooked meals ( why does everything taste sooo good ? ) the sagras in the surrounding areas and yes cipicchia time – this is a perfect panacea for our stressed lives.

What have the cerquetani kept here in Canada ? Firstly I would say some very traditional dishes like timballo, scarpelle con il brodo, pizza di Pasqua served with salami and a frittata con il prezzemolo on Easter morning, not to mention i cargenitti at Christmas …   Another thing that has continued is the dialect which has remained unchanged since  the Cerquetani have lived here longer than they did in Italy! How could I forget the first time Nonna Natalina told me – ajjaccëtë – I tried to decode (does she want ice, il ghiaccio? )    How was I able to understand expressions like lavëjà and jòballë ?? The strangest thing I encountered though was to discover that at times my husband sleeping talks … in cerquetano !! Now that is a study for both linguists and psychologists alike.

So, how would I describe Cerqueto in the end? An escape, a place to visit even for a few minutes when we are caught up in our hectic lifestyle in Canada. Cerqueto allows us to think of a simpler life, sheltered from woes, tucked away high in the hills, closer to the heavens, affording us the comfort and love it gives unconditionally.

Lina Ruscio

Ritorno alle origini

Perdonatemi, non sono una scrittrice … non sono nata a Cerqueto e neppure i miei genitori sono originari di questo luogo. Nata e cresciuta a Montreal, sono sempre stata consapevole e orgogliosa delle mie origini italiane poiché i miei genitori con altri parenti  hanno lasciato il Molise nei primi anni 50 per sistemarsi e iniziare una nuova vita in Canada.  L’Italia mi è stata sempre rappresentata in toni dolci e nostalgici e  idealizzata, capita sempre a chi vive in una terra non sua. Come spesso accadeva, a casa si parlava l’italiano, la musica italiana veniva trasmessa per radio e le storie venivano dette e ridette da nonni e genitori.  Tutto questo ha alimentato la mia essenza  e in qualche modo mi sento italiana anche se ho studiato in inglese e in francese. Sono una canadese e orgogliosa di esserlo, ma sento per l’Italia la stessa nostalgia che sentono gli immigrati. Non so spiegarlo, il mio amore per la terra delle mie origini è innato – se potessi, ci tornerei ogni estate!

Cerqueto … mio marito vi è nato, è venuto in Canada alla tenera età di 2 anni con suo padre Giuseppe Ruscio e sua madre Domenica Zaccagnini. Fu un viaggio lungo e a dir poco penoso! Questa giovane famiglia affrontava l’ignoto come tanti altri passeggeri, in più avevano un bambino caduto sui tizzoni ardenti del camino proprio alla vigilia della partenza. Che cosa poteva significare provvedere alle bende del piccolo Nino da parte del medico di bordo  (sempre un trauma) e con la costante nausea di mia suocera, insomma un viaggio movimentato! Bene, questo ragazzo è cresciuto e si è ben integrato nel suo paese adottivo, comunque il suo amore per Cerqueto continua ad essere forte ancora oggi. Sembra che le montagne vivano dentro di lui e  attraverso gli anni le storie del suo paese sono state trasmesse a me e di conseguenza ai nostri figli. Abbiamo visitato Cerqueto insieme per la prima volta da sposati circa 32 anni fa e il suo fascino e le persone hanno colpito le corde del mio cuore fin da allora. Come si può descrivere Cerqueto? Piccolo, elevato, annidato tra le  maestose montagne del Gran Sasso, la sua bellezza davvero mozzafiato … persone umili e generose, che ti invitano cortesemente  per un caffè ed è una festa! Per trascorrere l’estate non riesco a pensare a un modo più rilassante di una visita e di una chiacchierata con le persone che ti invitano a casa. E’ triste che molti abbiano dovuto lasciare il paese per vivere nella vicina Teramo, Montorio al Vomano e naturalmente Roma ed altre città più o meno lontane; alcuni ritornano religiosamente, per altri sembra non ci sia tempo  per ritornare alle loro case originarie. Sebbene estranea, ho sviluppato un amore profondo per questo paese.  La sua gente così speciale rispecchia Cerqueto nella sua forma più semplice. La semplicità dei meravigliosi pasti fatti in casa,  (perché tutto è così buono?) le sagre nelle zone circostanti e poi l’ora della cipicchia – la perfetta panacea per le nostre vite stressate.

Che cosa hanno conservato i cerquetani qui in Canada? Per prima cosa direi alcuni piatti tradizionali come il timballo, le scarpelle in brodo, la pizza di Pasqua servita con il salame e la frittata con il prezzemolo la mattina di Pasqua, per non parlare dei carginetti a Natale…Un’altra cosa che continua è il dialetto, rimasto intatto, poichè i cerquetani hanno vissuto qui più che in Italia. Non potrò mai dimenticare la prima volta che nonna Natalina mi disse ajjaccëtë – Io cercai di decodificare, (forse voleva il ghiaccio?) Come avrei potuto capire espressioni come lavëjà e jòballë ? La cosa più strana che mi sia capitata comunque è che mio marito a volte mentre dorme parla cerquetano!!! Sarebbe un caso di studio sia per i linguisti che per gli psicologi.

Come definirei Cerqueto alla fine? Una via di scampo, un posto da visitare anche per poco tempo quando siamo travolti dalla frenetica vita in Canada. Cerqueto ci permette di pensare ad una vita semplice, al riparo dagli affanni, riposta in posto sicuro in alto tra le colline,  più vicino al cielo,  donandoci  conforto e amore incondizionati.

(Traduzione di Adina Di Cesare)

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