Il Presepe della ri-nascita.

Torna, dopo due anni di interruzione a causa della pandemia, il nostro incantevole Presepe Vivente! È una magia di colori, luci, musiche, effetti scenici, a farci rivivere, nell’atmosfera del Natale, il sogno di assistere allo spettacolo teatrale che si  è appena concluso. Il duemila ventidue ha rappresentato l’anno della “rinascita”,
sotto tanti aspetti….le persone hanno finalmente potuto riabbracciarsi, condividere i momenti salienti della propria vita, visitare luoghi e città d’arte, entrare nei cinema e teatri, assistere ai concerti. Il nostro Cerqueto non poteva essere da meno; bisognava “ripartire”, risorgere in qualche modo dalla sofferenza, dalla tristezza, e dall’isolamento che hanno contribuito ad acuire le problematiche già esistenti, legate alle difficoltà di un territorio, che ben conosciamo. Ebbene, già quest’estate abbiamo avuto un “assaggio” della volontà di tornare alla vita, alla socialità intendo, di quello spirito di aggregazione che ci contraddistingue. Penso a tutte le belle iniziative promosse dal Comitato Estate cerquetana e a quello per la festa di Sant’Egidio, dalla Pro-Loco, anche semplicemente ai tornei di calcetto e alle serate spensierate, trascorse gustando i nostri ottimi piatti della tradizione, ascoltando musica e ballando. Complice anche il clima torrido dei mesi estivi, il paese ha visto tornare tanta gente, da Roma, dalle città limitrofe, ma anche turisti e parenti dall’estero. Penso che dalle orribili vicende vissute (prima con i terremoti, poi con il covid), si sia rafforzato lo spirito di appartenenza; penso che nelle comunità piccole, come la nostra, valori come la solidarietà, l’amicizia siano maggiormente sentiti e permettano più facilmente di superare le avversità. Anche i popoli tutti, in generale, dovrebbero trovare nell’unione e nella coesione sociale, gli “ingredienti” giusti per garantire pace e prosperità al mondo. Il presepe di quest’anno io l’ho visto così. Come il risveglio delle coscienze, dei sentimenti…già dalle prime note della scena della Creazione, nel buio della piazza pur gremita di spettatori, ho sentito un fremito che richiamava esattamente la scena nota, ma allo stesso tempo, dava inizio alla 55 esima rappresentazione, finalmente! Anche il clima mite, la serata così limpida, hanno contribuito a sugellare l’ennesimo successo di una manifestazione storica, che non smette però di sorprendere il pubblico. Tante sono state infatti le novità introdotte, come ogni anno devo dire, sia dal punto di vista delle scene, dei costumi e della cura dei singoli dettagli, sia per quanto riguarda la scelta delle musiche. Meravigliose e appropriate, dai compositori più noti come Vivaldi, a quelli più moderni e forse meno conosciuti, sono state colonne sonore che hanno accompagnato i duecento figuranti nelle loro movenze,
dando armonia, ma anche solennità alle scene. Per non parlare poi delle luci: incantevoli creazioni sistemate ad hoc, a voler evidenziare uno scenario suggestivo, sfondo unico ed inimitabile, persino dai più celebri set cinematografici. Poi l’alternarsi dei colori, delle forme e ancora, comparire e scomparire, in un turbinio di suoni stupefacente. Credo che il risultato di questo spettacolo a cielo aperto sia frutto della concertazione di sforzi comuni, di intenti volti a ricreare la magia della
rappresentazione, ma anche a riportare nei cuori di chi assiste, la gioia di stare assieme, la speranza nel futuro e nella vita stessa. Tutti noi, attori e non, collaboratori a vario titolo, non importa, l’importante è esserci, abbiamo vissuto per un’ora il desiderio di rinascere. Nell’immagine della capanna, meglio ancora, in quella del Bambinello, impersonato dal piccolo Mattia, si è accesa il 26 dicembre ’22, una nuova luce, come a voler dare allo spettatore una ricompensa, se non altro per stare lì fermo, quasi sgomento da tanta magnificenza, uno stimolo per credere in un avvenire migliore, che poi altro non è che l’autentico significato del Natale. Come ogni anno, quindi possiamo raccontare e celebrare il Presepe Vivente di Cerqueto, così come appare a chi lo guarda ed effettivamente è, uno spettacolo
stupendo ed ineguagliabile, grazie agli ideatori e organizzatori e a tutti i sostenitori ed estimatori, che lo realizzano con amore e tanto, tanto lavoro.
L’edizione numero cinquantacinque ha un valore in più, secondo me: ha riportato intanto una gioia immensa all’anima, ha ricordato agli uomini (di buona volontà e
anche non) che esiste sempre un motivo per andare avanti e che in pace e libertà si compiono prodigi! La guerra, l’odio, l’invidia di Caino nei confronti di Abele, ma
anche il disprezzo, le persecuzioni nei confronti del colpevole non portano a nulla, se non alla distruzione e all’abbrutimento dell’umanità.
Lasciamo che dagli insegnamenti delle Sacre Scritture, così magistralmente celebrati, dalle tradizioni alle quali siamo tanto affezionati, si possa trarre l’auspicio di una rinnovata fratellanza.

Isabella Del Papa

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