All’interno del progetto di ricerca “Culture Immateriali. La ricerca sul campo di Don Nicola Jobbi” condotto da Gianfranco Spitilli e dalla nascente “Fondazione Jobbi”, giovedì 9 dicembre 2010, si è svolto a Cerqueto, presso i locali del circolo, un incontro di ricerca sul tema “Valorizzazione della memoria e dello sviluppo sociale del territorio”.
Protagonista della serata il socio-linguista Fabrice Bernissan, Direttore dell’Istituto di Studi Occitani ( http://www.ieo65.com/ ), centro di ricerche finanziato dalla Comunità Europea situato sui Pirenei. Attraverso filmati e racconti il sociolinguista , responsabile del progetto Nosauts de Bigòrra, ci ha riportato l’ interessante esperienza sua e di altri sette collaboratori che da circa 4 anni, attraverso ricerche e interviste, cercano di raccogliere tutti gli elementi presenti nel territorio oggetto dell’ indagine, che coinvolge 474 comuni sui Pirenei.
Tra i relatori erano presenti il professore Giovanni Agresti, docente universitario, e l’etnomusicologo Domenico Di Virgilio, i quali hanno arricchito la serata raccontando, ognuno per le proprie competenze, l’esperienza di Villa Badessa, un piccolo centro vicino Pescara dove è presente l’unica comunità Arbëreshë (Italo-Albanese) dell’Abruzzo, che preserva in parte la lingua albanese d’origine e il rito bizantino greco, caratteristiche che la rendono unica ed estremamente interessante nel suo essere integrata e perfettamente conservata in territorio italiano.
Ad aprire l ’incontro, organizzato dal Centro di Documentazione e Studi sulla vita e la cultura della Montagna teramana di Intermesoli e dall’Associazione BAMBUN, in collaborazione con la Pro-Loco di Cerqueto, l’Associazione “La luna ‘mbriaca”, l’Associazione LEM-Italia, l’Università di Teramo, l’AELMA, il Comune di Fano Adriano , è stato Don Filippo Lanci, parroco di Cerqueto e direttore del Centro di Documentazione, che ha ringraziato e dato il benvenuto ai relatori e alle persone presenti arrivate in gran parte da Teramo e dai paesi limitrofi. Incontro essenzialmente di condivisione sulla ricerca, di conoscenza del lavoro di altri per pensare alle attività proponibili alle nostre comunità di montagna in via di estinzione. Alla fine di una ricca e bella giornata grande è stata l’emozione per i pochi cerquetani presenti ad ascoltare le registrazioni fatte intorno agli anni 60 dall’etnomusicologo Roberto Leydi a Cerqueto. Il nastro, che l’antropologo Gianfranco Spitilli è riuscito a recuperare e che abbiamo ascoltato, conteneva un dialogo in lingua trignine tra alcuni nostri compaesani, cardatori, che ci hanno lasciato da qualche anno, Misantoni Carino e Mastrodascio Fiorangelo. Un ringraziamento a Don Filippo e Gianfranco Spitilli per l’impegno e l’interesse dimostrato per la nostra Cerqueto.
Franca Mazzetta