Una collezione di preziose ceramiche in dono al Museo di Cerqueto

Ceramica di CastelliFin da bambino ho coltivato la passione per le ceramiche e per l’arte in genere, da quando per la prima volta mia madre, originaria di Fano Adriano, mi accompagnò a visitare Castelli,  splendido borgo ai piedi del Monte Camicia. Per tutta la vita mi sono interessato alle ceramiche abruzzesi e alle porcellane, e quasi in maniera maniacale le ho cercate e, quando le ho trovate, le ho acquistate anche all’estero.   Ho collezionato tantissimi pezzi, circa 300.

Nella convinzione che sia estremamente importante, oltre che gratificante, condividere il frutto delle proprie passioni con gli altri e certo che  il museo possa essere a tale scopo un punto di incontro significativo, in passato ho donato parte della raccolta al Museo di Castelli, un numero significativo di porcellane europee del 700 e dell’800, di cui il museo era sprovvisto. Un’altra donazione l’ ho fatta al Museo etnografico di Atri  come pure al Museo del costume di Sulmona.

Proprio questa attitudine mi ha spinto a donare la mia attuale collezione di ceramiche, circa 200 pezzi,  in deposito permanente, al Museo Etnografico di Cerqueto, non tralasciando il legame particolarmente forte che mi lega alla montagna del Gran Sasso. La collezione  riguarda principalmente la ceramica castellana e il suo sviluppo fin dal 700. Per secoli Castelli è stato all’avanguardia nella produzione delle ceramiche artistiche intercettando sempre le tendenze innovative e adeguandovi le tecniche costruttive.  A vario titolo le opere di Castelli sono presenti in tutti i più importanti musei del mondo: Louvre, British, Metropolitan, Ermitage, Bargello, Palazzo Venezia, Floridiana, per citarne alcuni. Non è un caso se nell’800 diverse e pregevoli opere castellane furono acquistate dagli emissari degli zar, certamente non poco esigenti in fatto di estetica, e raggiunsero la Russia e oggi possono fare bella mostra di sé al Palazzo d’Inverno  a San Pietroburgo.

TCeramica Ssimacra i nomi di artisti e opere più importanti di Castelli presenti nella collezione  voglio  ricordare:
“Mosè” di Mario Riga Celli;  la bellissima tavola con scena pastorale di Pietro D’Orazio; il tondo con cavaliere di Eugenio d’Annunzio;  il sontuoso servizio da tavola di oltre 70 pezzi di Pierino Gizzi. Inoltre: due rare e straordinarie opere, fine secolo XIX (plastica con Cupido sopra la conchiglia e grande piatto con Contadina ) a testimonianza dell’attività di Giovanni Pardi, illustre e bizzarra figura di ceramista abruzzese, che viene oggi considerato l’iniziatore della maiolica moderna di Albissola e di Civita Castellana; oltre venti esemplari di maioliche, gres e porcellane di assoluto pregio, prodotti nel periodo 1920/1930 dalla S.I.M.A.C. a  Castelli a testimonianza dei risultati raggiunti dalla fabbrica castellana, che ebbe un ruolo di assoluta importanza nella storia delle arti industriali italiane; tre piatti traforati dei primi anni 20;  alcune potiche in porcellana di straordinaria fattura; un piccolo gruppo di maioliche sette/ottocentesche un tempo in un palazzo nobiliare di Tossicia,  che rappresentano aspetti  devozionali (acquasantiera fine secolo XVIII); la decorazione aulica (coppetta con Filatrice della fine del secolo XVIII; piatto a terzo fuoco di Gesualdo Fuina); diverse ceramiche d’uso giornaliero (calamaio, scatola con motti di Florinto Pardi fine sec XIX, piatti e boccali da cucina di fine secolo XIX).

Nella collezione sono presenti poi delle eccellenze rappresentative della ceramica abruzzese di Chieti,  L’Aquila,  Pescara,  Palena, Rapino e,  per concludere, Roseto degli Abruzzi con “I solcatori” di Piergiuseppe Di Blasio.

Penso che, insieme alle bellissime ceramiche presenti al museo di Cerqueto, la mia collezione possa offrire una preziosa opportunità per conoscere  alcuni tra i ceramisti più importanti della storia della ceramica castellana, in primis, e abruzzese in generale. Ceramica CastelliIn considerazione della presenza di molti oggetti di uso quotidiano penso che i manufatti della mia  collezione siano adatti al museo etnografico di Cerqueto e possano godere di una meritata vita futura. L’auspicio è che la mia collezione venga utilizzata anche a scopo didattico, per far conoscere e diffondere presso le nuove generazioni la bellezza e il fascino delle ceramiche abruzzesi, una interessante ed affascinante tradizione  secolare, soprattutto di Castelli, attraverso le peculiarità delle diverse tecniche di lavorazione funzionali alle diverse espressioni artistiche, artigianali e industriali.

 

Roberto Durigon

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