La luce donata

Cronaca (scritta a più mani) della visita al Presepe Vivente di Cerqueto

L’invito a partecipare al “Presepe vivente di Cerqueto” da parte del collega ed amico Angelo Mastrodascio era uno di quelli ai quali non si poteva dire di no. Così il pomeriggio del 26 dicembre, un piccolo ma motivato gruppo di docenti dell’IPSIA si è mosso da Teramo per ammirare la tradizionale rappresentazione ormai conosciuta in tutta la regione.

Visto il suggerimento a vestire in modo molto pesante per il freddo pungente di Cerqueto, alcuni di noi hanno rispolverato i vecchi anfibi militari, i “coturni” e le maglie di lana di pecora, altri invece hanno fatto incetta di cioccolatini allo sherry da usare come corroborante.  Lungo i tornanti della vecchia strada delle “Capannelle”, canti alpini hanno allietato il viaggio e predisposto lo spirito al clima della montagna. Cerqueto ci ha accolto con provvidenziali bracieri accesi e ottimo vin brulè, mentre le stradine strette, che si inerpicano fino alla chiesa del paese, raccontano storie di uomini adusi alla fatica, alla solidarietà e con grandi speranze nel cuore.

Ad un segnale prestabilito, si sono spente le luci in tutto il paese e le torce ci hanno guidato al luogo della rappresentazione dove il buio e un favoloso cielo stellato hanno creato la giusta atmosfera di raccoglimento e spiritualità. Davanti ai nostri occhi, gli elementi naturali del paesaggio, come il fianco scosceso della montagna, il bosco, la radura sottostante, sono andati a comporre non solo un meraviglioso impianto scenografico ma anche, a ben vedere, un quadro simbolico di riferimento che è stato il filo conduttore di tutta la rappresentazione e che è stato abilmente sottolineato dagli organizzatori attraverso suggestivi effetti luminosi.

La luce. E’ stata questa la vera protagonista della scena: la luce bianca in alto, che promana da Dio nell’atto della creazione, quella rossastra e infernale che, nel bosco, accompagna Adamo ed Eva in fuga dal Paradiso, quella rivelatrice dei profeti, quella intima dell’annunciazione e, per la gioia dei bambini presenti, lo scintillio della stella cometa che guida i pastori e i Magi alla capanna di Gesù,Luce del mondo.

Ogni momento è risultato fortemente suggestivo, poiché le scelte sceniche non sono state mai banali ma, al contrario, hanno rivelato una profonda conoscenza dei testi sacri.Infine, al centro di tutto, l

a scena della natività, ideata come un quadro rinascimentale per la simmetria e l’armonia dei vari elementi, per  i colori  e la staticità dei personaggi; un quadro in cui, all’improvviso, irrompe la vita vera con il pianto del bambino e le dovute , amorevoli cure prestate dalla madre.

Poi, al termine della rappresentazione, tutti noi siamo diventati personaggi del presepe entrando nella scena della Natività e allora l’atmosfera da solenne è diventata familiare. Il freddo si era fatto  pungente , gli spettatori saltellavano sul posto per riscaldare i piedi , ma nei loro occhi c’era ancora quella luce che poco prima brillava sul monte , accesa per tutti noi dalla splendida comunità di Cerqueto.

Paolo Sciarra, Luigia Di Gioia, Valentina Gagliano

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