Natale: tanti ricordi, tante emozioni!

L’inizio dell’inverno è il periodo dell’anno più atteso e sentito da parte di tutti, adulti e bambini. Le vie delle città si riempiono di luci, brillanti e colorate, che accompagnano le persone alla ricerca di regali per l’imminente arrivo del Natale e dell’Anno Nuovo. Un crescendo di attesa che passa attraverso lo scambio di auguri e la speranza dei più piccoli di ricevere i regali tanto desiderati.  Anche il sottoscritto è un attore di questo palcoscenico e,  giunta la sospirata vigilia di Natale,  trova, nella tranquillità del suo studio di casa, il piacere e il desiderio di trasmettere i suoi auguri.

Compongo il numero e al momento della risposta le parole sono sempre uguali, “ciao, sono Vittorio…” . La risposta immediata è “accidenti, anche questa volta mi hai preceduto”.  Un inizio che conferma il piacere della telefonata e poi seguono tanti sorrisi  durante la conversazione. Nella lista degli auguri ci sono parenti, amici, le tante persone che ho conosciuto nell’arco della mia vita e, naturalmente, tutte quelle frequentate a Cerqueto, paese nativo di mio padre.

Compongo un altro numero …. squilla … ma non ottengo risposta … Lo sapevo, ma ho voluto farlo ugualmente. Lina Moretti “la bella Lina”, come io simpaticamente rispondevo al suo sempre cordiale saluto non c’era più,  “la bella Lina” che con la   sua squillante voce mi accoglieva ogni volta che tornavo a Cerqueto, mi raccontava le storie di Cerqueto e anche di quei momenti felici passati con i miei genitori.
Anche in un’altra occasione una voce non aveva risposto alla mia telefonata di auguri, quella di Lidia Mastrodascio, socievole, dolce e sempre molto impegnata a dispensare consigli a tutti. Così come tante altre persone conosciute in questi miei 40 anni di frequenti soggiorni a Cerqueto. Persone che ho molto apprezzato e che ricambiavano questo mio sentimento quando le incontravo per le vie dei Rioni Casale, Piano, Colle e Castello.

Quante persone e quante storie da ricordare … chiudo gli occhi e passano i volti e le storie di tanta gente che ho conosciuto dal 1963.
Era una comunità composta da persone anziane ma anche dai loro figli ormai sposati, a loro volta con figli. C’era tanta gioventù che si stava preparando per il futuro. C’era stato il boom economico e, anche se a Cerqueto è arrivato con ritardo, stava muovendo  qualcosa . I Cerquetani che avevano abbandonato il paese per cercare fortuna in altri luoghi iniziavano a ristrutturare le proprie case o quelle dei loro cari . La gente di Cerqueto andava e veniva durante tutto l’anno e nel mese di agosto si contavano più di 500 persone. Quante feste organizzate oltre a quella Padronale di S. Egidio Abate:  il Presepe Vivente,  le Favole, la gara di Pittura Estemporanea , ispirata all’ immagine e ai luoghi di Cerqueto, il Museo degli Antichi Mestieri e il lavoro della Lana, i balli tradizionali insegnati ai più piccoli, il Palio dei Rioni e tante altre manifestazioni che rendevano Cerqueto un paese vivo. Furono anni straordinari con tanti eventi vissuti da tutti con il sorriso e la volontà di far crescere sempre più il paese.

Poi le cose sono mutate, l’abbandono e l’emigrazione sono aumentati, pian piano è iniziato un declino che ha portato a perdere tutto quello che si era ottenuto con tanti sacrifici. L’unica cosa rimasta è il Presepe Vivente grazie alla determinazione dei giovani e delle persone, sempre meno purtroppo, residenti a Cerqueto.

Quante storie, quante cose belle vissute da trasmettere alle generazioni future per non far morire il paese e la Comunità che continua a viverci. Aiutiamoci, raccogliamo le nostre storie, belle o brutte che siano, che possono servire a  scuotere la coscienza di coloro che hanno la possibilità di decidere sulla sopravvivenza   di Cerqueto, uno dei paesi sentinella del “Gigante che dorme”.

Vittorio Guida

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