Profumi d’autunno, torna il “borgo in festa”.

Ph. Gianluca PisciaroliDicono che la bella stagione sia passata….a me sembra proprio di no! Tranne per il fatto di essere tornati sui banchi di scuola e in ufficio, per chi c’è l’ha, già da un mese, il clima mite di questo periodo regala un piacevole prolungamento d’estate.

Eppure, l’autunno, quello astronomico e purtroppo anche quello del calendario e’ già più che cominciato. Comunque, a mio avviso, ogni stagione e’ bella, se sappiamo apprezzarne i frutti, le ricorrenze personali e i momenti, anche meno felici, da condividere con gli altri e perché no, con il mondo, visto il successo dei social (come Facebook, Twitter, ecc).

Quanto sono belli i paesi in questo periodo dell’anno! Non ci si sazia mai di ammirare gli alberi con le loro foglie multicolorate: dal marrone al bordeaux, dal verde ormai sbiadito all’arancio…. E poi il giallo, il senape, il beige, perfino il fucsia! Peccato andare sempre così di corsa….da non  avere il tempo di apprezzare le meraviglie della natura.

 In  questi giorni, tante sono le iniziative volte a promuovere prodotti locali, oggetti d’antiquariato, tipicità gastronomiche, attraverso sagre, fiere e mercatini… Diventano occasioni piacevoli, di svago sicuramente, ma soprattutto, tali eventi costituiscono una vera e propria “vetrina”, per usare un termine che suona familiare, sulle peculiarità e sulle caratteristiche di un luogo che altrimenti resterebbe sconosciuto o quel che e’ peggio, ignorato.

Del resto, l’usanza di celebrare le stagioni, come anche i Santi Patroni, tralasciando per il momento l’aspetto religioso, e’ antichissima. Da sempre l’uomo ha cercato di rendere la propria esistenza il più possibile soddisfacente e di rendere gli eventi naturali e non, indimenticali, anche forse mistici, con l’intento di esorcizzare le sue paure ( penso a quella della fine del mondo, sempre in voga tra le cosiddette sette che non fanno altro che incutere terrore tra la gente, come se non ci fosse abbastanza di cui preoccuparsi!).

In Gran Bretagna, ad esempio, in questo periodo si svolgono i famosi British Autumn Festivals, che sono ricorrenze legate alla tradizione contadina, popolare, anche a carattere religioso, come il Saint Patrick Day, nelle quali si espongono i prodotti autunnali, come ringraziamento nei confronti della natura e del lavoro dell’uomo per un raccolto copioso, ma anche come buon auspicio per l’inverno, visto che con esso termina questo fortunato periodo.

L’occasione è dunque quella fornita dal passaggio delle stagioni, proprio perchè si ritiene che con l’autunno si esaurisca un fausto ciclo (semina, condizioni climatiche favorevoli, provviste assicurate); la consuetudine di festeggiare tutti insieme contribuisce al rafforzamento di valori sociali considerati fondamentali. E così, vengono portati nelle scuole e nelle chiese, ortaggi, frutti, anche tanto pane, appositamente preparato in diverse forme, arricchito con altri ingredienti, ed esposti in mostre allestite adeguatamente sul tema dell’autunno, con le decorazioni, ecc..

Anche in Italia, naturalmente hanno luogo tante manifestazioni molto interessanti, volte alla riscoperta e alla valorizzazione delle risorse naturali, legate ad uno specifico territorio. Mi riferisco alle numerose sagre sulle specialità regionali, che siano materie prime, oppure piatti ricercati realizzati con esse…

Nella regione Abruzzo ed in particolare in provincia di Teramo, ormai note sono le sagre o feste della castagna che si svolgono nel mese di ottobre tra il 20 ed il 31.

Proprio la settimana scorsa, sono stata con la mia famiglia, nella piccola Senarica, che è una frazione del Comune di Crognaleto, per la 8° edizione della Festa della castagna “Lu ‘Nzite”, svoltasi nei giorni dal 18/10/13 al 20/10/13.

Con grande stupore, devo dire, che anche quest’anno l’afflusso dei visitatori  provenienti da tutta la provincia, ma anche da altre città, è stato notevole,  sia per le favorevoli condizioni climatiche, come dicevo sembra di essere ancora in estate, sia per l’opportunità offerta dagli organizzatori (PRO LOCO, con la collaborazione del COMUNE di Crognaleto, del Consorzio BIM e la Camera di Commercio, sponsor vari), di immergersi in un contesto di tradizione, degustazione di caldarroste, salsicce, arrosticini, primi piatti a base di castagne, musica e cultura.

E’ stato molto bello girare per le viuzze, tutte in salita, ma agevoli( immagino d’inverno con la neve), assaporando i profumi, il gusto del buon cibo, l’atmosfera festosa e soprattutto percepire un sentimento di empatia con quei luoghi, un caloroso senso di appartenenza. Inutile dire, che per l’occasione, sono state allestite diverse mostre di oggetti, prodotti legati alla tradizione contadina, persino una sfilata di auto d’epoca…

Comunque, l’aspetto degno di considerazione è secondo me, l’intento di porre l’attenzione sulle problematiche del territorio montano che vanno dalla mancanza di lavoro, allo spopolamento, dalla viabilità all’inesistenza delle strutture di base! La nostra montagna è ricca di cose positive, non pensiamo solo a ciò che manca…L’elenco sarebbe troppo lungo…. Se pensiamo al nostro Cerqueto, che fino a qualche decennio fa non aveva neppure la strada: ancora vivo è il ricordo di chi per tanti anni, per lavorare, andare a scuola, in ospedale, ha percorso a piedi quella che era non più di una mulattiera!

Mi piacerebbe davvero tanto che, superando le difficoltà (magari saranno pure avversità), le “barriere” della politica venissero abbattute, lasciando il posto al dialogo e alla comprensione, perchè,  nella vera accezione del termine, essa vuol dire: gestione, cura della “città”, in due parole, buona amministrazione.

Se pensiamo ai paesi montani della provincia di Teramo, infatti, ma credo che analogo discorso sia valido anche per altre zone d’Italia, constatiamo che le problematiche di cui si parlava precedentemente sono simili, per non dire le medesime. Certo, ognuno presenta caratterische proprie, legate al territorio, alla popolazione.

Per quanto riguarda il settore istruzione, ad esempio, che è quello che ovviamente mi rigurda da vicino, per la professione che svolgo, ma anche perchè è una realtà che ho conosciuto e vissuto sul campo, sia come alunna, che come insegnante (notando tra l’altro che le cose, nell’arco di trent’anni, non sono cambiate per niente, se non in peggio), lo spopolamento ha portato alla chiusura di quasi tutti i plessi scolastici, fatta eccezione del Comune di Crognaleto, con le ormai sole frazioni di Nerito e Tottea, anche queste con classi e pluriclassi molto esigue, tanto che la Scuola Primaria di Tottea è a rischio di chiusura definitiva già dal prossimo anno scolastico.

Ph. Gianluca PisciaroliAnni fa, quando ancora c’era la Scuola Elementare a Fano Adriano, oltre alle solite frazioni di Crognaleto, pure con Cesacastina, fu avanzata la proposta, portata avanti dal Dirigente Scolastico pro tempore, e probabilmente anche dai Sindaci interessati, di creare un unico polo scolastico di montagna, un Istituto Comprensivo come l’Ordinamento stesso lo definisce, nato proprio con l’intento di unire Istituzioni Scolstiche dall’infanzia alla Secondaria di primo grado, situate in territori attigui. Probabilmente, ora il numero, tutt’altro che cospicuo di alunni, sarebbe stato pressochè invariato, tuttavia, sarebbe valsa la pena di tentare!

Ma come in un bel sogno, al risveglio ci si accorge che era solo tale, così, vuoi per il fattore economico-finanziario, vuoi per i pregiudizi e le lamentele, legati in sostanza alla scelta di ubicazione delle sedi, per i problemi di viabilità e di collegamento tra i paesi coinvolti, il progetto non è stato mai realizzato.

Ritengo invece che una stretta collaborazione tra questi Comuni sia ora più che mai indispensabile, perchè andrebbe concretamente a rafforzare e sostenere l’azione di quanti, tenacemente e con orgoglio, lavorano in tal senso. Esempi, come evidenziato sopra, ci sono stati e ci sono di sana politica che mira al miglioramento delle condizioni di vita, al giusto utilizzo delle risorse…. ma la strada è ancoara lunga da percorrere.

Una proposta efficace potrebbe rivelarsi la “rete” tra i Comuni, come ce ne sono tante ad esempio tra le Istituzioni Scolastiche, nell’ambito del commercio e in particolar modo in questo periodo di grande crisi economica, direi che essa rappresenta uno strumento fondamentale in tutti i campi.

La mia è solo un’idea certo, di sicuro non sono la prima a sostenerla. Molti pensano sia possibile intraprendere il sentiero, tortuoso ma avvincente, del dialogo, della conoscenza e dello scambio delle “ricchezze” altrui.

Ogni interlocutore porterebbe il proprio bagaglio di esigenze e di potenzilità. Ognuno esporrebbe le soluzioni possibili ed applicabili alle medesime problematiche, facendo emergere eventuali criticità e divergenze.

Gli scontri aperti sono inevitabili; è chiaro che occorre, oltre ad una straordinaria disponibiltà (ma i lavoratori montanari sono inesauribili!), uno sforzo notevole di ascolto e accettazione dell’altro.

Penso ad aspetti molto pratici, come la spesa e l’acquisto dei medicinali magari per chi non può muoversi o disporre di un mezzo proprio, perchè è solo o anziano; la costituzione di un servizio unico di trasporto per diverse attività, dei bambini o degli adulti, anche a scopo ricrativo. E poi numerose azioni potrebbero compiersi al fine di incentivare il turismo…Sono solo pochi semplici esempi concreti, degli innumerevoli vantaggi che si trarrebbero dall’attuazione di un simile progetto.

Una via che a mio avviso, potrebbe costituire uno stimolo, un primo passo, può essere e mi riallaccio al punto di partenza, una bella manifestazione da condividere. Una fiera autunnale itinerante, dove ciascun borgo offrirebbe  la propria identità, la propria natura. I proventi di una simile iniziativa, come di fatto avviene, torno a citare Senarica, ma anche Intermesoli e Leofara, per dovere di cronaca, sarebbero destinati a soddisfare bisogni concreti dei paesi stessi e dunque della popolazione.

In sostanza, costituire una nuova realtà giuridica, sociale ed economica come la rete dei Comuni, che rappresenti ideali e valori identificativi di un territorio, quello della nostra montagna, farebbe di certo ben sperare verso un futuro migliore, volto alla riscoperta di questi stessi principi che hanno sostenuto e continuano ad ispirare intere generazioni.

Isabella Del Papa

 

 

 

 

Lascia un commento