Un tuffo nel passato e un tuffo al cuore!!!

Come non commuoversi dinanzi ad uno spettacolo tanto suggestivo ed incantevole!

Va bene, ammetto che da parte mia c’è una “corrispondenza d’amorosi sensi” tra il presente, da spettatrice ed il passato, piuttosto recente a dire la verità, da figurante, come tanti altri, affezionati al nostro Presepe Vivente.

Anche quest’anno, infatti, ho assistito alla manifestazione del 26 Dicembre, a Cerqueto, che ha dato vita ad un evento unico e irripetibile in quanto a scenario, luci, musiche ed interpretazione, il tutto magistralmente diretto e gestito da una sapiente regia e grande collaborazione da parte di tutti, attori e fattori di un simile “teatro”.

Trovo che ogni anno, nel nostro amatissimo Cerqueto, si realizzi una magia, un sentimento di unità che suscita un tuffo al cuore! Cambiano alcune scene, i personaggi si alternano o si ripetono inesorabili ed inesauribili, animati tutti da un comune sentimento d’amore per il paese ed in particolare per il presepe.

Le musiche sono sempre più ricercate e coinvolgenti, le luci creano un’atmosfera spettacolare …

Quest’anno un “ponte di luce” ha unito idealmente due paesi, Cerqueto e Poggio Umbricchio, come auspicio di maggiore coesione, non solo all’interno della comunità, ma anche al di fuori, con gli altri abitanti della montagna, sempre più spopolata e spesso dimenticata.

La mia prima partecipazione al presepe risale al 1980, quando vestivo i panni, ben inamidati, di una piccola popolana, accompagnata per la mano dalla nonna Isabella, anche lei emozionatissima ed impeccabile, con la torcia ed un canestrino con i doni da porgere al Bambinello, mio cugino Salvatore.

Ricordo la grande tentazione di abbracciarlo e di restare ancora un po’ lì con lui: avevo solo cinque anni e non potevo certo comprendere bene che in realtà interpretavo un ruolo e lui pure!! Per me era il mio cuginetto; suo papà, lo zio Saro, interpretava S. Giuseppe e zia Maria, la Madonna. Non potevo neppure immaginare che ventitrè anni dopo su quel giaciglio avrei posto Angela, la mia primogenita. Ho realizzato dunque anche quel sogno!!

A seguire, una lunga ca

rriera da angelo della grotta, ma anche da pastorella, “orientale” alla corte di Erode, Madonna, tutte interpretazioni precedute da grandissima agitazione, ma anche da tanta tanta gioia, al punto che l’aspettativa del presepe si faceva fervida di anno in anno e la vera festa del Natale per me si identificava con il giorno del 26, anziché il 25, quando tutti i bambini attendono di scartare i regali portati da Babbo Natale.

Un mese prima, all’inizio di novembre, si passava per le case redigendo la lista dei partecipanti, dei quali, ovviamente si apprezzava l’intenzione e l’impegno di voler dare con la propria presenza, ma anche con il proprio tempo, per sistemare i costumi, allestire le scene, un aiuto significativo, totalmente gratuito e spontaneo. Seguivano giorni e notti di duro lavoro per i ragazzi che dovevano sistemare le luci, tracciare sentieri e percorsi, fare e disfare scenografie, sfidando anche le intemperie!

Inoltre le autorizzazioni da chiedere, i manifesti pubblicitari da far realizzare e poi affiggere e molto altro ancora … Poi si decidevano i vari ruoli, attraverso un’apposita riunione dei membri della Pro-loco e di coloro i quali volevano prendervi parte. Naturalmente, il più delle volte i componenti della Sacra Famiglia erano già stabiliti precedentemente, se in paese c’era stata una nuova nascita o se c’era stata una proposta da parte di qualche neo-genitore di “offrire” il proprio pargolo, anche proveniente da paesi limitrofi.

Il nostro è stato sempre un presepe molto aperto alla partecipazione di quanti abbiano voluto dare la disponibilità, anche a fornire bestiame e attrezzature, ad interpretare altri ruoli come i Re Magi, a fare da narratore o a porgere i saluti al pubblico; insomma ognuno, volontariamente, ha potuto contribuire, alla buona riuscita della manifestazione. Proprio come avviene oggi: la necessità di collaborare attivamente è sentita da tutta la cittadinanza, ma anche da chi, come me, non risiede più a Cerqueto.

È auspicabile un impegno sempre costante da parte degli organizzatori, ai quali va un enorme plauso per il lavoro che svolgono ogni anno, instancabilmente e gratuitamente-va ribadito-, e per il profondo affetto che essi nutrono e dimostrano per il presepe.

Ma è essenziale, a questo punto, anche un maggiore coinvolgimento delle Istituzioni, Amministrazione Comunale, Ente Parco, Provincia, affinché intensifichino i loro sforzi ed elargiscano i loro contributi per garantire che la nostra apprezzatissima manifestazione possa durare nel tempo.



Isabella Del Papa

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