Glossario del dialetto cerquetano

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scaffalë -  scaffale, dal longobardo skaf (armadio senza sportelli).
scajjë -  scagliette di pietra, dal longobardo skalia (squama, scheggia)
scarpinitë -  camminare a lungo con andatura sostenuta. Probabilmente dall'italiano scarpa a sua volta derivato da un germanico skarpa. In alternativa è possibile che il termine derivi dall'italiano scarpata a sua volta generato da un gotico skrapa (sostegno)
schëjënë -  schiena, dal germanico schena (schiena)
schernó -  schernire, dal germanico skernja (schernire), da cui l'espressione tipica cerquetana arfà li schërnë, schernire
schërzå -  scherzare dal germanico skerzan (scherzare)
scheurë -  buio, dal longobardo skur (non esposto alla luce)
schiribizzë -  la voce è generalmente interpretata come l'italiano ghiribizzo (idea bizzarra, capriccio improvviso), rapportabile a due termini alto tedeschi krebiz (gambero) e bizzo (morso)
schurëjënë -  anta chiusa che non lascia filtrare la luce, dal longobardo skur (buio)
sciankatë -  zoppo, dal longobardo hanka (anca)
scuppëlaunë -  manrovescio
scürcë -  buccia dal longobardo stukjan
sënàtë -  qualcosa che si tiene in grembo, uno strofinaccio legato al giro vita, una specie di grembiule usato per raccogliere qualsiasi cosa dal termine longobardo zinna (mammella)
sgamå -  cercare di capire, accorgersi di qualche cosa dalla parola longobarda scamaras (spiare, informarsi), da cui l'espressione cerquetana à sgamatë (ha capito)
spaccå -  rompere, dal longobardo spahhan (fendere). Il termine spaccaunë vale per "colui che si vanta". Forma verbale molto usata, spaccå lu pürchë (dividere in due il maiale), mo' të spàcchë lu méusë' (in tono minaccioso, ora ti spaccol il muso)
sparagniå -  risparmiare, si mantiene inalterato il termine longobardo sparon (risparmiare)
splanotë -  focaccia schiacciata a mano o con il matterello
staffë -  staffa, inalterato dal longobardo staffa (predellino).
stallë -  stalla inalterato dal termine germanico (stalla)
stracchë -  stracchë,(teso, rigido)
strufinì -  strofinare, dal longobrdo straufinon (strappare, grattare via).
strulachènnë -  “Chë ví strulachènnë?” Si usa questa espressione quando si vuole rimproverare a qualcuno l’eccessiva curiosità nei confronti di una situazione, interpellando più persone con invadenza. Oppure è riferito ad una persona che, invece di impegnarsi in una determinata attività, cerca di stare pretestuosamente lontano dal posto in cui dovrebbe operare.
struzzå -  trozzare , dal longobardo strozza (gola), da cui l’espressione mó më strozzë (sto soffocando)
stummülàusë -  “Quantë sí stummülàusë!” Dicesi di persona particolarmente sofisticata e pretenziosa. Spesso utilizzata a tavola quando si vuol rimproverare a qualcuno il rifiuto di una portata perché, ad esempio, sente appena un aroma non gradito.

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