La 46a edizione del Presepe Vivente, svoltosi come da tradizione il 26 dicembre a Cerqueto, ha raccolto anche quest’anno un’immensa folla di spettatori. Oltre ogni aspettativa, con la complicità del bel tempo, tantissime le persone che hanno raggiunto l’antico borgo di Cerqueto da tutta la provincia teramana come pure da vari paesi della provincia aquilana e da altri luoghi più lontani. Numerosi anche i romani presenti. Le atmosfere che si riescono a creare durante la particolarissima rappresentazione, di rara e raffinata bellezza e dal profondo significato che esse veicolano, coinvolgono ogni anno un numero considerevole di persone, ma quest’anno c’è stato il pienone, un vero e proprio successo di pubblico. Tante le persone che hanno affrontato anche qualche chilometro a piedi per poter assistere allo spettacolo.
Ho tentato di raccogliere alcuni giudizi sulla sacra rappresentazione seppur con qualche difficoltà dovuta proprio alla folla. I commenti e i giudizi espressi dalle persone all’unanimità parlano di particolare e coinvolgente bellezza, di emozione profonda ai limiti della credibilità trovandosi in un piccolissimo borgo, come Cerqueto, racchiuso tra le falde del Gran Sasso. “Sembra che il Padre Eterno abbia creato appositamente questo posto per il Presepe” è stato osservato da uno anonimo spettatore.
Giovanni di Teramo: “Consiglierò a tutti di venirlo a vedere. L’ho visto quest’anno per la prima volta e ci tornerò sempre. Troppo commovente!
Francesco Taraschi di Teramo: “E’ la prima volta che vedo la manifestazione; siamo venuti su invito di amici ma devo dire che è stato veramente piacevole, uno spettacolo fatto molto, molto bene. Sicuramente diffonderemo la conoscenza di questa bella e commovente manifestazione. Molto interessante per chi è vicino alla spiritualità ma anche importante come richiamo al senso profondo della vita”.
Marco Domenicaledi Torino: “Sono molto soddisfatto per essere venuto, ho trovato particolarmente bella la stella, la scena del centurione con la cavalcata ma nel complesso uno spettacolo molto ben organizzato, bello e coinvolgente”.
Gabriella di Teramo: “Dopo 15 anni l’ho rivisto e l’ho trovato meraviglioso, fa bene a tutti vedere e riflettere su queste cose così profonde, commoventi e fatte bene”.
Giovanni di Mosciano: Ho rivisto il presepe dopo 20 anni e l’ho trovato stupendo, una cosa che non mi aspettavo, sono rimasto particolarmente colpito e sicuramente il prossimo anno tornerò di nuovo”.
Osvaldo De Bernardini di Teramo: “Vengo tutti gli anni perché mi piace molto, l’ambientazione, l’atmosfera che si crea. Mi piace sempre. Quest’anno è mancata solo la neve. E’ difficile scegliere una scena, sono tutte molto belle. Trovo molto bella la parte iniziale, molto cambiata ultimamente ma sempre molto coinvolgente. C’è sempre qualcosa di nuovo e questo contribuisce ad un continuo miglioramento”.
Anna Maria Colnaghi di Roma: “Anche quest’anno lo spettacolo del Presepe mi ha profondamente emozionata. L’organizzazione è stata ineccepibile ma farei qualche osservazione. I suoni in alcuni momenti erano troppo forti e le luci, anche se sempre molto belle, in alcuni casi questa volta, secondo me, non del tutto appropriate. E poi pochi applausi, avrei applaudito più spesso. Mi è piaciuta molto la scena subito dopo l’annunciazione, il triangolo- Padre Eterno, Madonna e Capanna – mi ha toccato molto. Comunque ogni anno c’è qualcosa di diverso che mi entusiasma e mi emoziona”.
Carlo Di Bonaventura di Fano Adriano: “Bellissimo e commovente come sempre. E’ vero che io sono di parte, coinvolto e anche fazioso comunque lo trovo insuperabile. Trovo che la struttura narrativa, l’impianto scenico sia molto molto potente e dia forza a tutto lo spettacolo, ne rappresenti la struttura portante. I quadri ben scelti delle Sacre Scritture sono stati sapientemente adattati alla rappresentazione teatrale, cosa di non facile attuazione. Le luci, molto belle e ben utilizzate, amplificano il senso mistico, spirituale e trascendente. E poi il posto penso che renda questo spettacolo unico. Forse certi passaggi sono un po’ lenti però è anche vero che di passaggi perfetti ce ne sono tanti. La scena che mi convince poco è la scena finale della stella, sa troppo di pirotecnico e teatrale e secondo me stride con un ambientazione di una bellezza mozzafiato, trascendente come è tutto il resto dello spettacolo. Io realizzerei la stella con il fascio di luce, con una cellula fotoelettrica o con un faro laser da cinema. Certo capisco il costo notevole e non sempre si riesce a sostenere tutto.
Il Presepe andrebbe poi affrontato in relazione alle tematiche più ampie o meglio alle problematiche di Cerqueto; bisognerebbe far qualcosa di più per accogliere le persone, fare in modo che le persone che vengono a vedere il presepe poi possano rimanere a Cerqueto. Un piano Cerqueto che preveda il recupero delle vecchie strutture per esempio potrebbe fare al caso. Il presepe dovrebbe essere il volano, la principale caratteristica del paese, e si dovrebbe fare in modo che diventi una risorsa per le persone che vivono qui. Fa parte del patrimonio culturale di Cerqueto importante da salvaguardare e diffondere”.
Infine ecco le opinioni degli organizzatori. Questo è quanto affermato da Angelo Mastrodascio: “pur se nel complesso questa edizione si può considerare ben riuscita, si sono verificati piccoli problemi che ne hanno in parte compromesso il risultato finale. A parte la luna piena che ha rubato un pò di mistero all’ambiente, diverse sono state infatti le scene nelle quali non tutto è andato per il verso giusto. Per evitare questo, sarebbe bastato intervenire su minimi dettagli che invece sono rimasti invariati. Come spesso ci accade, completiamo il lavoro di allestimento solo nell’ultimo giorno e tralasciamo in questo modo la cura dei particolari. Particolari che, se considerati complessivamente, avrebbero migliorato di molto la rappresentazione. Così quest’anno sono sembrati meno riusciti quei quadri che negli anni scorsi maggiormente evocavano misticismo e spiritualità. E’ mancato quindi qualcosa (nelle luci a volte troppo eccessive, a causa del poco tempo a disposizione per le correzioni occorrenti e per l’utilizzo di una nuova consolle differente da quella alla quale eravamo abituati, nelle sincronie tra movimenti dei personaggi e testo, nei costumi, nel numero esiguo dei partecipanti, nell’audio troppo alto e, al di fuori della manifestazione, nel controllo del traffico e così via) per farne, a mio parere, una rappresentazione più rigorosa e lineare così da diventare davvero ben strutturata e solida. Poi, ad ogni modo e a nostra piccola giustificazione, sono da tenere in conto tutte le incognite e gli imprevisti con i quali ci si può imbattere in una manifestazione collocata in un ampio contesto naturale, in pieno inverno, diventata molto complessa, proprio mentre diminuiscono sempre più le persone che ci si dedicano e sulle quali si può veramente contare, e che soprattutto viene rappresentata una sola volta. In realtà, nonostante si possa pensare che dopo tanti anni dovrebbe essere maturata un’esperienza tale da permettere di evitare gli inconvenienti, ogni manifestazione è invece un evento a sé stante. Per certi versi il nostro presepe assomiglia ad una rappresentazione teatrale. Ma una compagnia teatrale porta normalmente in scena uno spettacolo decine di volte nell’arco di una sola stagione apportando, come è facile arguire, man mano delle migliorie. Noi non abbiamo questa possibilità. Peccato che proprio quando c’è più gente non riusciamo mai a rappresentare al meglio il nostro presepe. Al di là di queste osservazioni, possiamo essere soddisfatti, perché anche quest’anno siamo comunque riusciti a mantenere viva la tradizione con quella che, tutto sommato, è stata una buona rappresentazione. Molto positiva, bella e simpatica è stata poi la collaborazione con Anna Maria e Catia, entrambe di Montorio al Vomano, anche se Anna Maria abita a Teramo. Fin da subito hanno mostrato interesse e massimo impegno per svolgere al meglio il proprio compito. Anna Maria ha realizzato un’opera a mio parere molto raffinata e di qualità, mentre Catia teneva tantissimo alla sua parte e l’ha preparata scrupolosamente. Prima dell’inizio mi è sembrata anche molto emozionata. Alla fine del presepe l’ho vista invece contentissima”.
Adina Di Cesare