Le voliche sono piante della nostra montagna, conosciute fin dall’antichità e apprezzate per il loro valore nutritivo. Sono erbe spontanee, tra le più saporite della nostra terra, da sempre alleate della nostra cucina contadina: oltre ad essere economiche garantiscono anche bontà e benessere.
Il nome
Le voliche sono dette anche orapi o spinaci selvatici. Il nome scientifico attualmente accettato è Chenopodium bonus-henricus. E’ stato proposto da Carl von Linné (Rashult, 23 maggio 1707 – Uppsala, 10 gennaio 1778), biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione Species Plantarum del 1753. Chenopodium deriva dalla particolare conformazione delle foglie simile al piede d’oca – dal greco “chen” che significa oca e “podion” che significa piccolo piede. Il nome specifico – bonus-henricus- è stato assegnato da Linneo per onorare Enrico IV di Navarra, chiamato appunto dai francesi “le bon Henry”
Fusto e foglie
Pianta perenne a fusti ascendenti. La disposizione lungo il fusto delle foglie è alterna. Il colore delle foglie è verde scuro di sopra, leggermente più chiaro nella parte inferiore. Di aspetto leggermente farinoso appena si raccolgono, tendono a perdere subito la lanugine che le ricopre. Dimensioni della lamina: larghezza: 3 – 7 cm, larghezza: 5-8 cm. L’infiorescenza è principalmente terminale e può essere piegata dal proprio peso, perchè può arrivare anche a 15 cm. L’infiorescenza, che compare durante i mesi estivi, è principalmente terminale e può essere piegata dal proprio peso, perchè può arrivare anche a 15 cm.
Habitat
Sui rilievi queste piante si possono trovare dai 500 fino a 2000 m. sul livello del mare, principalmente durante il mese di giugno. Preferiscono i luoghi incolti ma concimati dal bestiame al pascolo. Crescono vicino alle ortiche, preferibilmente vicino anche a qualche sasso. Una volta, quando la nostra montagna era continuamente frequentata da ovini, la produzione era abbondante e le voliche si trovavano dovunque, soprattutto vicino agli stazzi dei pastori. Attualmente sui nostri prati sono quasi scomparse, qualcosa si trova nelle zone denominate “Acquafredda”, “li Uri”; “Cesaprignola” e “Cavoni”, ai confini con la montagna di Tossicia ma risulta ogni anno sempre più difficile trovarle.
Proprietà
Queste erbe sono emollienti, lassative e vermifughe. Un cataplasma ottenuto con le foglie di voliche un tempo veniva usato dai nostri avi per pulire e rimarginare ferite croniche, scottature e ascessi.
Cucina
In cucina sono una vera e propria ghiottoneria! L’uso può essere il più svariato comer per tutte le erbe a foglia tenera. A Cerqueto un modo tipico di cucinare le voliche consiste nel ripassarle in padella con aglio, olio extravergine di oliva e, a piacere, una punta di peperoncino, dopo una breve scottata. Si gustano in padella anche con l’uovo. Un altro piatto tipico cerquetano, assolutamente da provare, è “l’acquacotta con le voliche”.
Giovanni Leonardi