Francesca Casolani, l’artista della “Natività” 2016

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Il proposito  di chiedere a Francesca Casolani la sua  disponibilità a realizzare il dipinto per il cinquantesimo presepe vivente mi venne  visitando casualmente una sua mostra. Fui subito colpito dalla sua arte e dal suo modo di rappresentare le figure sacre. Non sono un intenditore e mi interesso pochissimo (anzi per nulla) dell’arte pittorica, però, come del resto penso succeda a tutti, posso essere attratto ed affascinato da alcune opere o rimanere completamente indifferente al cospetto di altre.

Della pittura di Francesca apprezzo il carattere altamente spirituale che riesce a trasmettere, forte forse di un’iconografia che fa pensare alle pitture medioevali o greco-ortodosse ed anche paleocristiane. Iconografie antiche, plasmate con tecniche pittoriche contemporanee, che creano a mio parere un mix avvincente, tale da trasportare la mente verso i misteri del sacro.Le forme pittoriche delle epoche storiche o delle religioni prima ricordate, interpretano infatti al meglio quel senso di enigmatico e di indefinibile che il mistero della spiritualità da sempre trasmette, attraversando secoli, ere e culture differenti.

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casolani-1casolani2Possono cambiare gli stili di vita delle società umane, influenzati per lo più dal progresso scientifico, ma l’esigenza del trascendente sarà comunque presente, anche perché la conclusione della vita terrena, la morte, ci sarà sempre, senza che nessuno possa farci niente. La spiritualità risponde allora al bisogno di sopravvivenza, di eternità e di infinito insito nella natura dell’animo umano. (altro…)

Deus

berardoQuest’anno abbiamo deciso di costruire la struttura del Padreterno, che appare nel momento iniziale della rappresentazione, facendo ricorso ad un di telaio in ferro. Nella prima fase della rappresentazione il Padreterno non viene infatti rappresentato da una persona reale, perché, per la distanza alla quale è posto, questa sarebbe scarsamente visibile dal pubblico. Dopo averci ragionato a fondo, in quanto immaginavamo la mole di lavoro che sarebbe stata necessaria, si è deciso di realizzare una struttura in ferro, da rivestire poi con tessuto bianco. Abbiamo fatto riferimento alle proporzioni del corpo umano mediante il metodo che si utilizza nella scultura o nella moda e tenuto presente che le dimensioni della “statua” dovevano essere tali che lo spettatore potesse vederla proporzionata dal proprio punto di osservazione.

Il telaio in ferro è a base rettangolare di dimensioni 64×41 cm, mentre l’altezza totale è di circa 6 metri, con la testa alta circa 92 cm dalla base del collo. Le braccia sono lunghe circa 2 metri. Si tratta quindi di un “qualcosa”  di gigantesco, che, in aggiunta,  deve essere fissato su un pendio molto ripido e con rocce quasi a strapiombo.

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All’ inizio abbiamo costruito il basamento in cemento, ancorato tramite spuntoni di ferro sopra una roccia. Sul basamento poi sono state poste le staffe per sorreggere tutta la struttura.
Il telaio in ferro della figura è stato quindi fissato al basamento tramite due fermi sulla parte anteriore e due cerniere su quella posteriore. Le cerniere hanno il duplice  scopo di consentire la rotazione verso monte, così da facilitare la vestizione col tessuto bianco e nel contempo di lasciare la statua a terra prima della rappresentazione, così che gli spettatori non possano vederla in anticipo. Appena si fa buio, tutta la struttura viene rialzata, pronta per essere illuminata all’avvio della rappresentazione. (altro…)