Deus

berardoQuest’anno abbiamo deciso di costruire la struttura del Padreterno, che appare nel momento iniziale della rappresentazione, facendo ricorso ad un di telaio in ferro. Nella prima fase della rappresentazione il Padreterno non viene infatti rappresentato da una persona reale, perché, per la distanza alla quale è posto, questa sarebbe scarsamente visibile dal pubblico. Dopo averci ragionato a fondo, in quanto immaginavamo la mole di lavoro che sarebbe stata necessaria, si è deciso di realizzare una struttura in ferro, da rivestire poi con tessuto bianco. Abbiamo fatto riferimento alle proporzioni del corpo umano mediante il metodo che si utilizza nella scultura o nella moda e tenuto presente che le dimensioni della “statua” dovevano essere tali che lo spettatore potesse vederla proporzionata dal proprio punto di osservazione.

Il telaio in ferro è a base rettangolare di dimensioni 64×41 cm, mentre l’altezza totale è di circa 6 metri, con la testa alta circa 92 cm dalla base del collo. Le braccia sono lunghe circa 2 metri. Si tratta quindi di un “qualcosa”  di gigantesco, che, in aggiunta,  deve essere fissato su un pendio molto ripido e con rocce quasi a strapiombo.

basamentoimg_7003img_7129
All’ inizio abbiamo costruito il basamento in cemento, ancorato tramite spuntoni di ferro sopra una roccia. Sul basamento poi sono state poste le staffe per sorreggere tutta la struttura.
Il telaio in ferro della figura è stato quindi fissato al basamento tramite due fermi sulla parte anteriore e due cerniere su quella posteriore. Le cerniere hanno il duplice  scopo di consentire la rotazione verso monte, così da facilitare la vestizione col tessuto bianco e nel contempo di lasciare la statua a terra prima della rappresentazione, così che gli spettatori non possano vederla in anticipo. Appena si fa buio, tutta la struttura viene rialzata, pronta per essere illuminata all’avvio della rappresentazione.

Per la costruzione del telaio si è impegnato in modo particolare Luigi Misantoni, con un grande lavoro di misure, disegni e trattamenti img_7329img_7225
img_7231img_7165dei materiali; lavori compiuti tutti nel suo garage. La parte più difficoltosa è stata la costruzione della testa, i cui profili sono stati rifiniti con innumerevoli tagli e saldature su verghe di ferro da otto. La struttura della testa è stata completata il giorno stesso del presepe, e quindi mancante anche di alcuni particolari, non proprio significativi considerata la distanza,  e rimandati insieme ad altre rifiniture al prossimo anno.

img_7325Il risultato finale (del quale abbiamo poche e non molto rappresentative foto, perché la statua è stata installata nell’ultimo giorno utile) è stato più che soddisfacente ed a quanto pare apprezzato pure dagli spettatori del presepe. E’ un’opera non di poco conto e di una certa difficoltà tecnica (se si pensa alle sue dimensioni ad al luogo impervio nel quale è stata posizionata), che va ad aggiungersi alle altre soluzioni ed ai tanti trucchi scenici che nel corso degli anni abbiamo ideato per migliorare sempre più la manifestazione. La volontà non ci mancherà almeno finché ne avremo la forza, sia fisica che economica.

Angelo Mastrodascio

Lascia un commento