Glossario del dialetto cerquetano

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caiellë -  maldi gola e voce rauca
cërvëllójënë -  intelligente
cërvëllütëchë -  stravagante e assurdo
ciavarrë -  pecora giovane
cïcïlorë -  "Arr'ntratë 'ncïcïlorë" "È rientrata nelle grazie di qualcuno". La parola 'cïcïlorë' richiama alla mente la gloria, il trionfo, la visibilità, la sedia gestatoria del Papa. E’ un’espressione bellissima per spiegare un po’ maliziosamente che si è rientrati nel clan, in un contesto amicale o familiare, da cui ci si era allontanati.
cïlizzïjë -  Indumento molto brutto e vecchio. Ricorda per il significato e per il suono una parola molto più ricca di storia, di usi… e di macabro. Il cilicio, infatti, era una cinghia o una corda ruvida dura e fastidiosa, dolorosa che, portata di giorno e di notte sulla pelle nuda, produceva piaghe e ferite che davano dolori lancinanti. Era una pratica in uso nel Medioevo per espiare i propri peccati patendo le sofferenze di Gesù. Tutti ricordano il cilicio che indossava la bella moglie di Jacopone da Todi scoperto solo dopo la morte della stessa, precipitata da un pavimento, durante una festa. Il dramma fu tanto grande che Jacopone si fece frate.
cìrë -  aspetto del viso, brutta cera, bella cera da francese buona cera
criscë 'mbraccë -  Augurio che si fa ad un bambino in braccio alla mamma. La mamma risponde: Criscë benë, la risposta è un progetto di vita. Cresci santo e benedetto è un augurio simile a criscë 'mbraccë

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