“Annunciazione ai pastori” di Augusto Pelliccione

L’ artista che quest’anno ha dedicato la sua opera al Presepe  Vivente di Cerqueto

La conoscenza di Augusto Pelliccione risale a mezzo secolo fa, cioè da quando ebbi modo di apprezzarlo in una mostra regionale del 1959. Era stato uno dei migliori allievi di mio padre, quando insegnava al liceo artistico di Pescara. Papà me ne parlava con particolare affetto e considerazione. Aveva frequentato il liceo artistico a Pescara, lui aquilano doc, aveva sentito il bisogno, pur di inseguire i sogni della sua vocazione, di iscriversi ad una scuola adeguata al suo talento.

Giuseppe Misticoni, nel finire degli anni ’40, aveva voluto istituire a Pescara (città in continua evoluzione) un liceo artistico, contro autorità ed ambienti artistici. In quel laboratorio di idee e linguaggi d’arti moderne, confluirono insegnanti ed allievi di varie parti d’Abruzzo, e mio padre, teramano, a Pescara ebbe occasione di incontrare vari talenti come Mancini di Ortona, Sambenedetto di Pianella, Ettore Spalletti di Cappelle sul Tavo, Gigino Falconi di Giulianova, Augusto Pelliccione de L’Aquila.        
Un coacervo di talenti, sensibilità diverse plasmate nell’idealità del moderno.

Augusto si distinse subito e la sua ricerca, iniziata in quell’istituzione anti-

accademica, è proseguita per tutta la sua carriera. Abbiamo avuto modo di apprezzarlo nelle varie rassegne d’arte ed in particolare nella personale che ospitammo a Teramo recentemente.

La sua figurazione, sempre permeata da equilibri di composizione rigorosamente classica, ha uno slancio futuristico dinamico e spaziale che esalta l’energia fisica dell’uomo.

L’opera dedicata all’adorazione dei pastori ed alla natività per il presepe di Cerqueto, ha i caratteri indistinti del suo linguaggio ed è elaborata con adesione piena all’evento natalizio.

Dimostrazione ulteriore del rigore etico di questo grande artista aquilano, moderno, partecipe del sentimento umano, impegnato nel farlo vivere dentro la pittura contemporanea e presso le nuove generazioni.

Sandro Melarangelo

Sandro Melarangelo è stato il primo artista a cui ci rivolgemmo quando, nel 2000, avemmo l’idea di associare la pittura dei grandi artisti del nostro territorio alla rappresentazione del presepe vivente. Lui, da persona disponibile qual è,  accettò subito di buon grado. L’opera che realizzò, esposta nel museo etnografico, è molto interessante: la natività, rappresentata tramite un’idea geniale, Gesù bambino avvolto in una kefiah palestinese. Il dipinto, che chiamò “Natale in Palestina oggi”, rispecchiava chiaramente la sua impostazione artistica, sempre attenta ai temi sociali e politici attraverso una pittura impegnata ed animata di forza polemica.

Quest’anno è stato lui ad indicarci il maestro Augusto Pelliccione, del quale è grande ammiratore.

Dobbiamo riconoscere che indicazione migliore non poteva regalarci, considerata la qualità e la bellezza  dell’opera che l’artista aquilano ha realizzato per il presepe e lo spessore umano della persona.

Con grande piacere abbiamo riportato quanto il maestro Melarangelo ha scritto per il nostro giornale in relazione alla figura ed all’opera di Augusto Pelliccione.

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