Recupero di “fonte’mprete”

Una proposta per recuperare la vecchia fontana della montagna di Cerquet0Il nome della fontana farebbe  supporre che la pietra costituisca il suo  principale elemento architettonico.  A vederla, invece, questo nome sembra del tutto inappropriato in quanto sia l’opera di presa che il fatiscente abbeveratoio sono realizzati in cemento ormai deteriorato (la costruzione risale agli anni cinquanta!) ed il fondo dell’abbeveratoio è ricoperto di alghe e mucillagine,  verde e maleodorante.

La sosta viene disturbata dagli insetti, numerosi in quanto il fontanile svolge principalmente la funzione, comunque importantissima, di abbeveratoio per gli animali mentre il suolo, sempre per la stessa ragione, è sporco e non permette di sedersi liberamente.

Infine nelle assolate giornate della stagione estiva manca una zona d’ombra nella quale ripararsi dal sole, essendo il sito completamente privo di alberi, come lo è del resto tutta la zona più bassa della nostra montagna .

Sarebbe auspicabile allora un intervento di recupero per migliorare e valorizzare il luogo, così da renderlo più funzionale ed accogliente.

A questo proposito va anche aggiunto che sulla montagna di Cerqueto non esiste un’area attrezzata per picnic, inteso come momento aggregante unito al gusto del contatto con la natura, e la nostra fontana sembra essere il posto ideale per rispondere anche a questa esigenza: facilmente raggiungibile, comoda, acqua presente anche nei periodi di secca, panorama che si apre e si perde verso i Monti della Laga.

L’intervento di recupero può consistere nel ristrutturare sia l’opera di presa sia il fontanile. Il materiale di rivestimento dovrebbe  essere esclusivamente in pietra locale così da restituire fedeltà al nome della fontana.

L’abbeveratoio per gli animali andrebbe spostato, tramite una semplice canalizzazione dell’acqua che esce dalla fontana, un centinaio di metri a valle, in modo da evitare gli inconvenienti prima menzionati. Si potrebbe poi procedere ad una piantumazione di alberi autoctoni così da formare negli anni una macchia di alberi che emerge come una piccola “oasi” dal brullo paesaggio circostante.

Gli alberi assolverebbero così   al loro compito fondamentale di generare ombra e riparo, utilissimi proprio nei mesi estivi, quando  si creano più occasioni per stare insieme.

Si potrebbe anche immaginare, ma questo è solo un dettaglio, che la disposizione di piantumazione degli alberi sia a forma di quercia, simbolo del paese, in modo tale da notarne il profilo a distanza; lungo il “tronco” ed i “rami” principali si potrebbero poi ricavare piccoli viali alberati.

Si dovrebbero  poi costruire e/o posizionare “punti fuoco”, posti per sedere, tavoli eccetera.

Sarebbe  altrettanto utile collocare un piccolo e semplice impianto luce facente capo ad un quadro elettrico  dove, insieme alle necessarie protezioni, installare  una presa di corrente alla quale è poi possibile allacciarsi qualora si disponga di un semplice gruppo elettrogeno. Questo permetterebbe l’utilizzo notturno del sito per passare piacevoli serate o nottate in montagna senza tanti problemi.

Personalmente preferisco posti non attrezzati, più semplici e naturali, ma questo non toglie importanza al fatto di dover creare un luogo dove è facile riunirsi con comodità, soprattutto per le persone più anziane e quindi  in prospettiva…!

Angelo Mastrodascio

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