Unico esemplare dell’artista Gesualdo Fuina

Manufatto attribuito a Gesualdo FuinaIn occasione della compilazione dell’elenco della mia collezione di ceramiche per la  donazione al museo di Cerqueto  ho avuto l’opportunità di studiare in modo approfondito e attento un prezioso piatto in maiolica, proveniente da un palazzo nobiliare di Tossicia, reperito fortunatamente e acquistato tanto tempo fa.
Con soddisfazione e, senza nasconderlo, anche un pizzico di orgoglio, posso affermare che il manufatto può essere attribuito  a Gesualdo Fuina, notevole esponente della ceramica di Castelli,  nato nel 1755 e morto nel 1822. Il piatto faceva parte di un servizio da tavola, riconducibile all’ultimo decennio del secolo XVIII, dipinto a terzo fuoco.
La produzione di questo artista della ceramica segna la fine del tradizionale paesaggio barocco di intonazione aulica, tipicamente castellano.  Influenzato dalle decorazioni su porcellana, il Fuina,  utilizza nuove tonalità, come il verde tenero e il rosso, all’epoca sconosciute alla tradizionale pentacromia castellana.  L’artista sperimenta la tecnica della pittura a terzo fuoco su smalto bianco, leggermente azzurrato, e riporta sulla maiolica motivi ed effetti propri delle produzioni in porcellana all’epoca imperanti in tutta Europa.
Stagliato sul bianco, al centro del piatto è raffigurato un mazzo di fiori di ispirazione tedesca, con tulipano, rose e anemoni, a cui sembra si possa attribuire un significato simbolico legato alle virtù della vergine Maria; sul bordo altri fiori in ordine sparso e riuniti in mazzetti.
I mazzi di fiori introdotti da Gesualdo Fuina nell’arte della ceramica  avranno grande fortuna a Castelli e anche in altre produzioni di ceramiche abruzzesi.  Nel corso dell’800, infatti,  grazie anche all’introduzione tecnica di nuovi colori, fra cui appunto il rosso, dal punto di vista stilistico si svilupperanno i tipici “fioracci”, dal tono decisamente popolare, ancora adesso eseguiti nelle botteghe artigiane di Castelli e ampiamente richiesti dal grande pubblico.
Il bellissimo piatto, posto entro cornice lignea settecentesca, misura cm 22 di diametro  e  presenta il bordo mistilineo. Versa purtroppo in cattive condizioni di conservazione essendo frantumato in numerose parti, fortunatamente ricomposte.
Il manufatto costituisce un importante inedito, esso rappresenta un unicum, non essendo in alcun altro modo documentata la produzione di servizi da tavola da parte dell’artista e permette di ampliare la conoscenza delle produzioni del grande artista castellano  Gesualdo Fuina.

Roberto Durigon

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