Strada Cerqueto–Pietracamela

Ringrazio la redazione di Cerqueto InForma per avermi dato l’opportunità di aggiornare i lettori  sulla questione della strada   Cerqueto – Pietracamela – un mio vecchio  sogno che ancora non abbandono, e che intendo rilanciare in modo serio e incisivo a tutti i livelli (Comune, Provincia, Regione, ambito politico). Cercherò di sintetizzare la mia idea che, come capogruppo di minoranza  NTN – PDL nel Consiglio comunale di Fano Adriano,  porterò all’’attenzione sia del Consiglio comunale stesso che dell’assessore alla viabilità della provincia di Teramo, dell’ assessore ai trasporti della Regione Abruzzo e delle forze politiche teramane e dei comuni limitrofi, oltre che degli operatori economici, per pervenire in concreto, ad una strategia credibile e fattibile a favore della strada Cerqueto–Pietracamela.

La mia idea strategica:    “Il polo Gran Sasso Alta Val Vomano” per far tornare l’interesse nazionale e degli operatori economici per la montagna teramana e per attrarre investimenti , che dovrebbe reggersi su questi due pilastri:

. la fusione dei Comuni di Fano Adriano e Pietracamela   ….  “Piefancro” )
. la strada Cerqueto-Pietracamela  anche come alternativa di sicurezza essenziale per Pietracamela, Intermesoli e Prati di Tivo, nella prospettiva di prolungare il collegamento con Cusciano (piccola pedemontana); inserimento di questa strada tra le priorità della regione, in armonia con eventuali altre ipotesi di collegamento veloce tra autostrada e montagna teramana.

In un recente mio documento illustrato al Presidente della provincia di Teramo dott. Walter Catarra ed al Senatore Paolo Tancredi, riprendevo le motivazioni che avanti esporrò, a sostegno serio, credibile e strategicamente condivisibile dell’importanza della strada Cerqueto – Pietracamela, da inserire, però, in un contesto giuridicamente inattaccabile quale il Piano Territoriale Provinciale (PTP) che la provincia di Teramo a breve dovrebbe revisionare.  E’ fondamentale reinserire la strada Cerqueto – Pietracamela nel nuovo PTP, diversamente ogni proposta sarà un sogno. Perché dico “reinserire”? Perché mentre, grazie a me, e lo dico senza falsa modestia, la strada ere stata inserita nel primo studio preliminare al PTP, successivamente e a mia insaputa, non fu riportata nell’attuale stesura definitiva del PTP. Sicuramente vi è stato, a suo tempo, un blitz di qualche nemico di quella strada! Ma tant’è.

Le motivazioni teoriche per proporre la revisione del PTP e per il reinserimento in esso della strada Cerqueto – Pietracamela.

Assetto territoriale e interfaccia socio-produttiva

Il teramano è un’area con forti capisaldi storici e naturali su cui emergono i due grandi protagonisti: – la costa marina  – i sistemi montani del Gran Sasso e dei Monti della Laga.

La componente di particolare rilevanza ambientale e urbanistica e di sviluppo:  mare e monte.

Il territorio che separa mare e monti deve assolvere, al loro riguardo e nel suo stesso interesse, una funzione prevalente che è questa:  avvicinarli tra loro il più possibile.

Con questa finalità si dovranno mettere in atto una serie di strutture, di servizi e di “linee” per la mobilità che al visitatore rendano tangibile l’accoppiata “monte-mare” e facciano più concreta possibile, la “successione” della loro fruizione.

Realizzare il potenziale rapporto mare-monte.

L’obiettivo dovrà essere quello di raccordare e avvicinare al massimo, la entità mare con la entità monte, la cui simbiosi offre una formula preziosa e singolare per il turismo dato che analoghe condizioni di vicinanza sono poche nel mondo e pochissime in Europa.

Nel versante montano, va tenuto in conto primario il turismo sciistico. Anzi vanno fatti studi di settore per capire come rendere comunicabili i singoli ambiti ospitanti campi di neve.

Conto secondario va fatto, invece, per l’aspetto escursionistico, e potranno essere sviluppati studi localizzati sia urbanistici che di settore di aree singolari e di quelle già praticate.

Si presenta potente e singolare l’offerta di un paesaggio montano con picchi vicini ai tremila metri, con pareti rocciose ubicate ad un tempo di accessibilità che dalla costa e dall’autostrada può essere molto breve.

Ma a questa potenzialità deve corrispondere un salto, uno sforzo nuovo e una capacità organizzativa e progettuale del settore turistico complessivo che va stimolata nella società imprenditoriale del teramano. Occorrerà formare un piano d’area, per la riorganizzazione del nucleo insediativo e di servizi di Prati di Tivo e di Prato Selva e per il potenziamento massimo della moderna ricettività turistica e della rete di impianti da sci.

Mobilità e trasporti

Autostrada Teramo-Roma, un canale che, anche per il tunnel sotto il Gran Sasso, può essere considerato di grande livello tecnologico e che ha la potenzialità di un forte sistema di relazioni tra l’area romano-tirrenica e il teramano.

Necessità di collegamento viario veloce  monte – autostrada.

Necessità di realizzare il potenziale rapporto monte – capitale d’italia o monte – resto d’italia.

Un ruolo particolare dovra’ essere assunto dalla viabilita’ delle aree montane:

Si dovrà puntare alla ristrutturazione della viabilita’ di collegamento dei centri pedemontani della Laga e del Gran Sasso  e alla creazione del nuovo collegamento Cerqueto – Pietracamela e Cerqueto – Cusciano per consentire di realizzare  4 sistemi di strade parco, interconnessi , essenziali per lo sviluppo turistico e per una efficace azione di difesa del suolo e di recupero ambientale.

Il concetto di sviluppo, ovunque esso si e’ concretizzato, ha sempre comportato la possibilità di più accessi ai centri abitati. Questo dovrà valere, a maggior ragione, per i centri montani e turistici.

Il “sistema di strade parco della Laga” segue il percorso Aprati-Cervaro (con tronco per Cesacastina), Cortino, fino a Valle Castellana a nord e fino a Montorio al Vomano ad est: Aprati-Tottea, Valle Castellana e Montorio al Vomano si configurano proprio come porte del “sistema”.

I “due sistemi di strade Parco del Gran Sasso” comprendono da un lato i collegamenti della s.s.80 con Fano Adriano, Intermesoli e Pietracamela, con i tratti di collegamento con Prato Selva e Prati di Tivo. dall’altro lato i collegamenti  da Montorio al Vomano e dall’autostrada con Isola del Gran Sasso, Casale San Nicola, San Pietro, Castelli e la Valle del Mavone, nonché con Pretara e Forca di Valle.

Il “quarto sistema di strade parco del Gran Sasso” comprende i collegamenti  Cerqueto – Pietracamela e Cerqueto – Cusciano e il collegamento veloce con l’autostrada (che potrà essere realizzato da una strada Aquilano –  Cusciano o da una strada “direttissima” Autostrada – Prati di Tivo” ).

Nel futuro PTP occorrerà, inoltre:  correggere le direttrici degli itinerari turistici attuali per inserire l’itinerario turistico che dal nodo autostradale di Isola del Gran Sasso dirige verso Prati di Tivo e da Teramo dirige verso Montorio.

Il “quarto sistema di strade parco del Gran Sasso” è assolutamente necessario quale “infrastruttura della sicurezza della montagna teramana” ossia alternativa strategica di sicurezza alla strada statale 80 – prioritaria rispetto a motivazioni di sviluppo socio economico.

Da questo punto di vista, il PTP dovrà anche indicare le priorità nella realizzazione delle suddette strade, tenendo conto della sicurezza quale priorità rispetto allo sviluppo turistico della zona, quindi:

prima dovrebbe essere realizzata la strada Cerqueto – Pietracamela con il successivo prolungamento verso Cusciano (strada Cerqueto- Cusciano) – alternativa strategica alla statale 80 (sicurezza!) e  successivamente dovrebbe essere realizzato il collegamento veloce tra Autostrada e zona turistica di Prati di Tivo (sviluppo della zona!) – collegamento che potra’ essere realizzato sia come pedemontana (con il collegamento Aquilano – Cusciano) e sia come direttissima comunque realizzata (galleria, tracciato esistente, ecc.) Autostrada – Prati di Tivo.

L’alternativa strategica di sicurezza  alla strada statale 80  – “infrastruttura della sicurezza della montagna teramana” –  e’ necessaria  perché i paesi e gli attuali limitati ed unici collegamenti tra essi e la s.s. 80 sono inseriti in aree a rischio geologico ed idrologico ossia aree soggette ad erosione, a frane attive o quiescenti, (zona montana, boschi di scarpata Alta Val Vomano), aree soggette a processi gravitativi di versante (Pietracamela).

L’attuale strada per Cerqueto  è inserita in un ambiente dei conoidi e dei detriti di versante, in un tipo di paesaggio di conoidi insediativi, in un’area a rischio geologico ed idrogeologico. e’ una strada primaria del Parco.

–  un’unica strada collega Cerqueto con la statale 80. Alcuni anni fa franò e il paese rimase isolato per giorni;

L’attuale strada Pietracamela – Prati di Tivo è inserita in un ambiente dei conoidi e dei detriti di versante, in un tipo di paesaggio di conoidi insediativi, in un’area a rischio geologico ed idrogeologico. e’ una strada primaria del parco.

–  un’unica strada collega la statale 80 ad Intermesoli, Pietracamela e alla località turistica Prati di Tivo

(non molto tempo fa è franata tra Intermesoli e Pietracamela e sono rimasti isolati Pietracamela e Prati di Tivo);

L’attuale strada per Cusciano è inserita in un ambiente a forte energia di rilievo, in un tipo di paesaggio di convergenza di sistemi di pascolo e bosco, in un’area a rischio geologico ed idrogeologico.

– un’unica strada collega Cusciano con la statale 80. Se frana, Cusciano è isolato;

L’attuale strada per Fano Adriano è inserita in un ambiente a forte energia di rilievo, in un tipo di paesaggio di versante boschivo o cornici boscate, in un’area a rischio geologico ed idrogeologico.

–   un’unica strada collega la statale 80 al capoluogo Fano Adriano e alla località turistica Prato Selva – se frana,  Fano Adriano e Prato Selva sono isolati).

Le   strette connessioni sociali ed economiche con i centri di riferimento di fondovalle e della collina pedemontana (Montorio, Teramo, Isola del Gran Sasso)  sono una risorsa strategica per la qualificazione dell’offerta turistica del comprensorio montano.

Gli insediamenti posti in quest’area, rappresentano l’opportunità per sviluppare , l’offerta ricettiva turistica dei bacini sciistici del versante teramano del Gran Sasso e  riducendo il carico delle stazioni in quota attraverso il recupero dei centri storici e attraverso nuovi collegamenti viari tra questi e le località turistiche di Prati di Tivo e Prato Selva.

L’attualità.

Si parla spesso di riequilibrio del territorio provinciale e del rilancio delle zone interne e montane attraverso la valorizzazione delle mete turistiche. Indubbiamente il massiccio del Gran Sasso con le sue bellezze naturalistiche, con le sue mete storiche ed archeologiche, con le strutture sciistiche e con la corona di centri storici, rappresenta il polo turistico più importante della Regione Abruzzo.

Eppure questi valori non sono messi in rete, non sono collegati poiché manca il tratto di strada da Colledara ai Prati di Tivo per realizzare quella grande strada panoramica intorno al Gran Sasso d’Italia indispensabile per esaltare tutti i valori presenti nel comprensorio montano.

Della strada Forca di Valle-Prati di Tivo se ne parla da decenni e un tratto presso Cima Alta fu realizzato e si bloccò per motivi ambientali e tutte le proposte alternative come la cabinovia, il treno a cremagliera e la strada in galleria sono tutte irrealizzabili in quanto oltre ai costi proibitivi sono in forte contrasto con i vincoli paesistici e con i valori naturalistici protetti dalle norme di salvaguardia del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Forse è il momento di allargare lo sguardo e non pensare solamente ai Prati di Tivo, ma pensare a collegare lo svincolo autostradale di Colledara con la valle del Vomano per servire le stazioni sciistiche dei Prati di Tivo e di Prato Selva, i centri storici di Pietracamela, Intermesoli, Fano Adriano, Cerqueto, Cusciano, Aquilano, Flamignano, Tozzanella e Tossicia. Con questo angolo di visuale l’obiettivo strategico diventa il tratto di strada che collega lo svincolo autostradale di Colledara con i Prati di Tivo.

Questa ipotesi preliminare di strada, in fase di progettazione per essere sottoposta al vaglio di Provincia e Regione nonché di amministratori locali e di forze politiche importanti dovrebbe essere quella che segue un percorso più naturale, razionalizza tracciati esistenti e poggia interamente sulla formazione geologica della Cerrogna la cui natura calcarea consente un tracciato sicuro, quasi tutto in trincea e con modesti rilevati. Il percorso tiene conto dei vincoli ambientali, della scorrevolezza, della pendenza e del rapporto con i Comuni attraversati.

Questa, forse, sarà la linea strategica vincente, facilmente proponibile a Provincia e Regione in quanto, da un progetto di fattibilità in corso (Ing. Domenico di Baldassarre), rispetto ai vincoli del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga il 30% del tracciato ricadrebbe fuori della perimetrazione del Parco e la restante parte pari al 70% del tracciato ricadrebbe nell’area preparco Zona 2 ove viene garantita una maggiore trasformabilità del territorio.

Rispetto ai vincoli del PAI ossia del Piano d’Assetto Idrogeologico della Regione Abruzzo, questa ipotesi di tracciato viario eviterebbe tutte le zone rosse P3, lambirebbe le aree gialle, attraverserebbe una zona verde ove tali opere sono consentite e taglierebbe in modo trasversale tutte le linee di scarpata di colore blu. Una semplice relazione geologica sarebbe più che sufficiente a rendere la nuova strada compatibile col PAI.

E’ questa la proposta che sosterrò, e che sto seguendo nelle sue fasi di progettazione preliminare, in stretto contatto con l’Ing. Di Baldassarre.

Battista Mazzetta

Lascia un commento