Intervista al sindaco uscente Adolfo Moriconi, alla III candidatura, sostenuto dalla lista N. 1 “Montagna viva”

Il Sindaco in carica, Adolfo Moriconi, con sua moglie RosannaA pochi giorni  dalle elezioni  il Sindaco in carica, di nuovo candidato, sostenuto dalla lista “Montagna viva”, fa un quadro dello stato attuale del Comune, un bilancio di quello che è stato fatto negli ultimi anni di Amministrazione  e parla degli obiettivi che si è prefissato di raggiungere insieme a tutti i membri della sua lista, quasi completamente rinnovata,  per valorizzare e salvare  il territorio. Investimenti per il lavoro, gestione delle risorse ambientali, smaltimento dei rifiuti solidi urbani, potenziamento delle politiche sociali e gestione dell’assistenza sanitaria al centro  del programma elettorale.                                                      Lista e programma elettorale.

Le va di parlare ai lettori di Cerqueto InForma? Quanto è importante fare informazione sul territorio? Cosa ne pensa di questa nostra iniziativa?

Importante, certamente, perché non sempre i cittadini hanno voglia di informarsi direttamente alla fonte su quello che succede, anche presso i propri  amministratori. È molto più facile leggere! A volte non si trova neanche il coraggio di affrontare le situazioni. E una prova di ciò l’ho avuta ultimamente durante un incontro a Fano in cui sono stato accusato come sindaco per la questione Pratoselva, per il prezzo alto della legna, dell’acqua, dei costi dell’immondizia  e altro senza sapere che l’amministrazione è vincolata da nuove  leggi e regole precise per cui i poteri del sindaco non sono illimitati. L’informazione è fondamentale, aiuta tutte le parti in causa, nel nostro caso sia i cittadini che l’Amministrazione stessa.

Cosa rappresenta la figura del sindaco in una frazione come Cerqueto?

E’ il punto di riferimento, per la cittadinanza. Nelle grandi città il sindaco è un pò una figura di facciata, nei piccoli centri rappresenta il punto di contatto diretto con l’istituzione, che a volte sconfina anche nelle piccolezze e rappresenta in alcuni casi una facile valvola di sfogo per quanti arrivano dalle grandi città. Questo aspetto forse è troppo accentuato e a volte  il compito del sindaco diventa difficile da gestire,  ritengo comunque che l’esperienza del sindaco sia tra le più belle e  più complete  che un cittadino possa fare, è un arricchimento per la propria persona sia dal punto di vista pratico che umano, è una esperienza completa. Riuscire a dare le risposte idonee è sicuramente soddisfacente.

Da quando lei è sindaco come è cambiata Cerqueto? Quali difficoltà ha incontrato e quali aspetti meritano attenzione e interesse?

Penso che  a Cerqueto si sia attenuata molto una certa  forma di diffidenza verso il sindaco e l’Amministrazione Comunale. Penso che un passo avanti sia stato fatto in questa direzione, una maggiore presa di coscienza, un maggiore coinvolgimento nel sentirsi parte attivi dell’Amministrazione. Un altro passo avanti è stato fatto, a mio avviso, anche rispetto alla storica contrapposizione tra Fano e Cerqueto;  diverse volte ultimamente c’è stato un interscambio concreto e apprezzabile tra le varie associazioni. C’è stata ad esempio una collaborazione fanese alla manifestazione del  Presepe Vivente per la gestione della parte eno-gastronomica e i cerquetani sono stati presenti alle manifestazioni di Fano. Le difficoltà incontrate derivano soltanto da questa diffidenza che, secondo me, può considerarsi in parte superata. Un esempio pratico  di cui  sono molto orgoglioso c’è stato ultimamente quando si è parlato di candidature per le elezioni. L’Amministrazione uscente ha proposto espressamente a un cerquetano, Giuseppe Mastrodascio, la candidatura a sindaco. Non c’è stata la disponibilità da parte dell’interessato, ma quel che voglio sottolineare e che sicuramente fino a qualche tempo fa una tale proposta sarebbe stata impensabile e improponibile.  Per me non esiste attualmente alcuna differenza e poi  sono certo della sincera amicizia dei cerquetani , il che non può che farmi piacere.

Secondo lei, la diversità tra Fano e Cerqueto è imputabile anche solo parzialmente alla Amministrazione Comunale?

E’ anche una faccenda di collocazione geografica Fano ha più facilità di accesso, e poi è un punto di passaggio per Pratoselva e Monte Corno, Cerqueto al momento è il punto terminale della strada provinciale. Può darsi che ci siano state delle responsabilità, ma durante il mio mandato sicuramente no, sia a livello di investimenti economici sia a livello di rapporti sociali.; anzi a Fano mi accusano di prediligere Cerqueto. In generale penso che l’Amministrazione possa avere avuto le sue responsabilità, ma penso anche che  la popolazione di Cerqueto si sia un pò adagiata, non si sia attivata sempre adeguatamente per affrontare le varie situazioni. In occasione del terremoto, per esempio, a Fano non c’è stato un proprietario che non sia venuto a chiedere informazioni per usufruire delle agevolazioni previste e cogliere l’occasione per risistemare i propri immobili. A Cerqueto siamo dovuti intervenire d’ufficio con i tecnici per capire dove bisognava agire. Entrando in paese, a Fano, difficilmente ci si imbatte in cumuli di rifiuti, a Cerqueto a volte questo capita e questo non è certo imputabile  solo all’Amministrazione. Io sarei  quindi per una equa distribuzione delle responsabilità tra l’Amministrazione e la popolazione. Se pensiamo alla mancanza di un esercizio pubblico su cui si possa sempre contare, (nonostante ci sia una  struttura pubblica ristrutturata durante questo mandato), per mancanza di una  gestione  continuativa ,ci rendiamo conto che forse delle responsabilità sono anche locali.

Chiesa dell'AnnunziataChe cosa si sentirebbe di consigliare ad un giovane motivato a lavorare sul territorio?

Non è facile. L’unica valvola di sfogo la vedo nel turismo eco-sostenibile, le potenzialità territoriali ci sono e  l’offerta deve essere strutturata ed organizzata. L’Amministrazione è disposta a sostenere le iniziative  di sviluppo locale, ma ci devono essere l’interesse,  la volontà e la disponibilità. Bisogna creare un sistema ma per questo serve l’imprenditoria locale . Qualche attività è attualmente anche supportata da leggi regionali, ma l’aiuto economico è sempre molto limitato e  i costi iniziali restano sempre alti. Qualche volta ho avuto la tentazione di creare delle strutture per camping ed altro, ma  il problema poi è quello di trovare gente che prenda a cuore la  gestione. Il pensiero di creare una struttura che rischia di andare in malora per mancanza di una gestione adeguata mi preoccupa. Anche i ragazzi di Fano preferiscono andare a lavorare fuori anziché rimanere sul posto. Per i locali della scuola ristrutturati a Fano non ci sono richieste per la gestione. Il rifugio del Monte non ha trovato gestori locali.. Questo atteggiamento conservatore, poco amante del rischio  è un pò radicato negli abruzzesi.  Immobili stiamo ad aspettare che qualcuno faccia le cose per noi.  Il male della montagna è la politica , ma c’è anche una certa mentalità con cui bisogna fare i conti.  Bisogna che ci sia una base organizzativa e strutturata. Le potenzialità nel nostro territorio, culturali, religiose e ambientali  non vengono sfruttate e c’è ancora da fare tanto in questo senso. A Cerqueto il Museo, che sarà finalmente ristrutturato, costituirà un’attrattiva in termini turistici e promozionali del luogo ed  unitamente al Presepe, deve diventare un anello di congiunzione con le altre attività proponibili sul territorio. Il rapporto con  l’Ente Parco va rivisto, potenziato, negli ultimi tempi l’Ente  Parco sembra essere latitante: sentieri chiusi, mancanza di segnaletica. L’Amministrazione è disposta a sostenere le iniziative  di sviluppo locale, ma ci devono  essere l’interesse,  la volontà e la disponibilità. Bisogna creare un sistema ma per questo serve l’imprenditoria locale .

Cosa spera di lasciare in eredità a Cerqueto?

Una maggiore  fiducia nelle proprie possibilità, senza rifugiarsi dietro al paravento di essere abbandonati dall’ Amministrazione. Bisogna chiedere per ottenere, solo dopo si può accusare l’altro di non aver soddisfatto le richieste. E’ del tutto inutile  criticare senza aver prima fatto i tentativi necessari.

Veduta di Cerqueto –Ph. Giovanni LeonardiÈ soddisfatto del suo operato? Che cosa vorrebbe cambiare del suo mandato, di quello che non è riuscito a fare e che cosa rifarebbe o sente di poter difendere a spada tratta? Quali gli aspetti positivi  e quali negativi della sua amministrazione?

In questi anni  di crisi nazionale e internazionale, il fatto  che abbiamo portato sul territorio una cifra che ammonta a 8 milioni e 200 mila euro non è trascurabile. Si poteva fare di più, ma sicuramente anche di meno. Qualche possibilità ci è sfuggita, qualche bando di cui non siamo venuti a conoscenza magari poteva rivelarsi utile, ma il piccolo comune è anche privo di tanti mezzi che facilitano l’informazione. Sarebbe auspicabile una maggiore collaborazione con l’Amministrazione da parte di tutti per un’azione più efficace e completa.  Dal punto di vista prettamente politico, posso essere sicuramente soddisfatto. Il Comune di Fano Adriano in un primo momento era stato escluso dai paesi del cratere, poi ci è rientrato.  L’impegno per ottenere ciò è stato notevole, ma  ne è valsa la pena perché i benefici saranno duraturi negli anni a venire e di questo posso esserne soddisfatto.

La prima cosa che farà se sarà rieletto?

Un esame attento della situazione, non promesse faraoniche. Quello che farò è continuare a  fare il sindaco con il massimo impegno , riscoprire tutto quello che può essere vantaggioso per i nostri paesi e spero di avere una collaborazione fattiva  da parte degli amministratori e delle associazioni esistenti sul territorio. Nell’immediato, in particolare per Cerqueto, proseguire quanto iniziato :l’acqua,  il depuratore ed il museo, opere in corso.  Dobbiamo fare qualcosa per la raccolta differenziata dei rifiuti. Spero in qualche iniziativa imprenditoriale giovanile che, sostenuta dall’Amministrazione, possa tornare utile per la permanenza in questi posti. La lista dei residenti è una costante al ribasso e questo mi preoccupa molto. Tenteremo di fare tutto, la pedemontana e altro, con il massimo sforzo nonostante le difficoltà che potrebbero incontrarsi.

E’ d’accordo sullo sviluppo duraturo che non si impone ma è un compito che appartiene al territorio, senza escludere il capitale di competenze, conoscenze, le capacità di attirare risorse che possono venire dall’interno e dall’esterno ma che possono solo accompagnare  lo sviluppo e il benessere della comunità? L’unione fa la forza ma se non si condividono gli obiettivi nessun sviluppo potrà mai esserci.

Sono d’accordo purchè non diventi ostaggio di vecchie remore e ostacolo alle iniziative imprenditoriali che qualcuno volesse perfezionare nel territorio di Fano, nel rispetto delle regole e della leale collaborazione fra tutti gli interessati.

Una domanda personale. Si impara a fare il sindaco e come?

Si impara  con l’ esperienza. E’ necessaria una certa predisposizione alla relazione con diversificati soggetti pubblici e non ; e andando avanti negli anni si fa sempre più fatica a fronteggiare alcune   situazioni, si diventa meno tolleranti. Nonostante qualche aspetto negativo, quella del sindaco rimane comunque un’esperienza molto positiva,  affascinante e sempre stimolante.

Cosa ne pensa della riforma delle province?

La riforma non azzera nulla, il costo dei dirigenti rimane. Il Consiglio formato dai sindaci è tutto da verificare anche perché sono sempre gli stessi sindaci che dovrebbero far parte anche del Senato della Repubblica.

E l’Unione dei Comuni?

Anche questa è una riforma molto affrettata, tant’è che siamo già alla terza, quarta proroga. Associarsi per i servizi non è sempre semplice. Siamo associati con Pietracamela, Cortino e Crognaleto per la polizia municipale e altro. Devo dire che l’esperienza è poco incoraggiante , mi auguro  che la riforma venga rivista.

Un appello agli elettori. Perché dovrebbero rivotarla?

Per avere la certezza che ancora c’è chi vuole spendere le ultime energie per migliorare la situazione dei nostri paesi  mettendo a frutto l’esperienza maturata in questi anni passati.

Adina Di Cesare

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